Destino – Angelo Longoni
“Non è sempre la gravità di una malattia a uccidere ma il destino”.
A pochi giorni dalla scomparsa dell’autore, Giunti Editore ha pubblicato “Destino” di Angelo Longoni – un thriller con analisi molto profonde su vita e morte.
I protagonisti del romanzo sono tre perfetti sconosciuti, con vite completamente diverse l’una dall’altra, i cui destini si intrecciano ruotando attorno ad una grossa somma di contanti in cui i tre si imbattono (tre milioni di euro) – e che ovviamente cambierà la loro esistenza.
Si tratta di: Monica: una bellissima donna rimasta vedova in seguito al suicidio del marito, che si è gettato dalla finestra – ora fa la escort, una “prostituta di lusso” che garantisce ai ricchi clienti discrezione e riservatezza; Nicola: un gommista che arrotonda il misero stipendio rivendendo PC usati e di dubbia provenienza; Franco: addetto al recupero crediti di una società in via di fallimento, è affetto da un cancro gravissimo che non sta rispondendo alle terapie.
Sono tre persone che stanno soffrendo per ragioni diverse: Monica affoga nelle benzodiazepine l’incubo del marito che si getta dalla finestra; del denaro non vuole fare a meno e non intende rinunciare al lusso che contraddistingueva la vita precedente.
Nicola è perseguitato dai creditori con cui ha contratto parecchi debiti, e gira per la città in bicicletta perché non può permettersi le spese di un’auto; non è nato per riparare gomme e “vorrebbe un’alternativa, una paga sufficiente e non dover arrotondare con lavori extra fuori dalla legalità”.
Franco è stato schiacciato da tutto: globalizzazione, crisi economica, pandemia, “poi la mazzata finale: il cancro”. Vorrebbe poter risolvere i guai economici della sua famiglia e lasciare (quando accadrà) moglie e figlio con soldi a sufficienza per vivere dignitosamente.
Monica e Nicola si incontrano casualmente nello studio legale di un “cliente” di Monica ed entrano in possesso dei contanti, fuggendo braccati da una coppia di killer che intende recuperare il denaro, destinato a pagamenti poco trasparenti; il tutto è collegato allo sciopero a Genova di un Collettivo di portuali che vogliono sbarrare la strada ad una nave carica di armi.
Ne nasce un thriller crudele in cui le fasi del tentare di nascondersi, della fuga e degli inseguimenti, sono lo sfondo di un viaggio che l’autore conduce nel cuore di ciascuno dei tre protagonisti.
La trama di “Destino” sembra essere un pretesto per riflettere su vita e morte – ed il fatto che sia stato pubblicato postumo, a pochi giorni dalla scomparsa di Longoni, rende la lettura estremamente emozionante, vivida, dolorosa.
La vita è una serie infinita di coincidenze che fa incontrare persone del tutto differenti, le fa innamorare in modo imprevisto, le guarisce o le condanna.
“Esseri umani sconosciuti tra loro, improvvisamente si uccidono o si innamorano”.
Angelo Longoni conduce il lettore a riflettere su moltissimi temi – ad esempio la speranza: Franco, che è malato, può ancora concedersi di sperare?
O l’illusione del tornare alla normalità è una pena ancora maggiore del cancro stesso, che lo sta divorando?
Dobbiamo nasconderci quando piangiamo come fa il protagonista, controllarci di fronte ai nostri cari e solo in solitudine dare sfogo alle lacrime “fino al punto di avere dolore ai muscoli dell’addome e della faccia”?
Poi l’amore: un poveraccio e una delle donne più belle mai viste possono davvero costruire un futuro insieme?
O ad unirli è solo l’opportunismo della fuga, un doppio gioco ipocrita portato avanti per il proprio personale vantaggio?
Ancora, uccidere: se persino le persone più miti ed insospettabili possono arrivare ad uccidere, perché si smette di essere miti?
La brama di denaro può stravolgere anche l’anima più pura?
Tante anche le riflessioni sulla rabbia che intossica corpo e mente – da un lato dell’uomo malato, dall’altro della donna sola.
Inoltre Longoni attraverso le storie intrecciate dei tre protagonisti parla di orgoglio, dubbio, dignità umana, compromessi, vergogna, colpa.
Avere fra le mani quell’enorme cifra di denaro impone ai personaggi (ed al lettore) una decisione: “Che fare? Cosa scegliere: coscienza o necessità?”
Mentre il ritmo di fuga ed inseguimento cresce – ed il pericolo costituito dai killer si avvicina, Longoni trova spazio anche per una riflessione straziante su malattia e religione.
“Inutile pregare per una guarigione (…) poi con il passare del tempo, ha capito che la preghiera stessa era una sorta di guarigione, un modo per parlare ad una parte di sé misteriosa e nascosta in profondità”.
Se il caso è un evento occasionale, il destino è il percorso composto da più eventi che determinano una vita intera; impossibile non arrivare alle ultime pagine del romanzo senza percepire che, oltre all’ Angelo-Longoni-scrittore che ho negli anni profondamente amato, in questo thriller c’è tanto di Angelo-Longoni-uomo.
In capitoli brevi ed essenziali il lettore disarmato si fermerà a riflettere sulla vita, perché moltissimi sono gli spunti e le occasioni fra le pagine per ragionare sul perchè ancora ci illudiamo di controllarla.
Lo stile narrativo di Angelo Longoni è elegante e sobrio – al contempo tagliente; in “Destino” l’autore ci ha a mio avviso lasciato parte della sua stessa anima.
Angelo Longoni (1956 – 2025) è stato, oltre che scrittore, drammaturgo, regista, sceneggiatore e attore di teatro, cinema e televisione.
Bellissimo anche il suo precedente thriller “L’imprevedibilità del bene” (Giunti 2023), qui recensito su Thriller Café.
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