Debito di sangue – Tom Wood

Debito di sangue – Tom Wood

Tatiana Vanini
Protocollato il 13 Ottobre 2025 da Tatiana Vanini con
Tatiana Vanini ha scritto 73 articoli
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Il riassunto del Barman

Con quest’ultimo romanzo, la saga di Victor L’assassinoarriva al volume numero undici: “Debito di sangue” di Tom Wood è azione, adrenalina, in un thriller dove nulla è come appare e dietro ogni angolo può esserci qualcuno pronto a tendere un agguato.

In questo romanzo, Victor si trova a Londra per un lavoro, al termine del quale riceve due proposte: una dal capo del Bratva, Maxim Borisyuk, per il quale lavora negli ultimi tempi e che lo vorrebbe ancora nelle file della mafia russa, l’altra da un certo Lambert che ha sul libro paga diverse persone tra mercenari e sicari.

Victor è libero di scegliere e, la sera che sta per incontrare Maxim per comunicare la sua decisione, trova l’oligarca morto e il suo killer ancora sul posto. Tra Victor e il misterioso sicario comincia una lotta interrotta dall’arrivo della polizia, che porta entrambi a fuggire. Victor potrebbe lasciare al più presto la città, ma per non avere la Bratva alle calcagna, per evitare che si convincano che Maxim lo ha ucciso lui e per seguire il suo codice etico, decide di restare in città e di scoprire chi ha decretato la morte di Borisyuk e perché.

Scorrevolezza, chiarezza delle descrizioni anche nelle azioni più concitate, psicologia e tecniche di combattimento ben raccontate, tensione sempre alta, sono le caratteristiche della scrittura di Tom Wood, che ritroviamo in ogni suo scritto. L’autore, che ha iniziato a lavorare come editor freelance e film-maker, prima di raggiungere la fama grazie al primo romanzo su Victor, “Killer”, vive e lavora a Londra e nel 2014 ha venduto a StudioCanal i diritti del franchise legato al suo protagonista che ritroviamo in tutte le sue opere.

“Debito di sangue” anche se è l’undicesimo capitolo della serie, vive di vita propria, risultando comprensibile a chiunque cominci l’avventura da qui. È un romanzo energico, di impatto, tosto, perfetto per gli appassionati di altri libri del genere come possono essere quelli con protagonisti Jack Reacher o Jason Bourne.

Agguati e delitti sono presenti nei capitoli, ma la scrittura non è morbosa, si sofferma più sulla psicologia di ingaggio e le diverse tecniche di agguato, pedinamento, su come identificare una minaccia o un potenziale avversario pericoloso, risultando quindi interessante e avvincente. Si evidenzia che in questo romanzo c’è solo una scena che potrebbe risultare in qualche modo disturbante, lasciando che tutto il resto fluisca in modo intenso atto a sviluppare attrazione per la trama.

I dialoghi sono brillanti, ricchi di sottotesti che lasciano intendere minacce utili a far comprendere agli interlocutori, come ai lettori, che anche il crimine ha un suo rituale di regole e consuetudini precise. Non manca una vena di sarcasmo che smorza la tensione e intriga, proprio perché le apparenti battute non tolgono serietà al discorso o valore al sottotesto.

La trama è ricca di sorprese, capovolgimenti, in un vero gioco di specchi e di ruoli dei vari personaggi. Ci sono diversi motivi e sospetti che possono aver causato la morte del capo della Bratva, rendendo “Debito di sangue” avvincente anche sul piano investigativo, sempre ricordando che qui non c’è un detective alla caccia di un assassino, ma un assassino che vuole stanare un sicario e un mandante.

Le figure che popolano il libro sono ben descritte, con aspetti simili e altri che li differenziano. Rispondono a regole di etica personale ma precisa, mostrando che anche nella zona d’ombra della criminalità ci sono uomini e donne d’onore, opportunisti, professionisti, dilettanti e appassionati. Victor è un soggetto principale di grande carisma: misterioso, logico, analitico, freddo, eppure attraente. Incontrarlo è una sorpresa, per un’esperienza che non si vede l’ora di ripetere passando così da un libro al successivo.

“Debito di sangue” parla di criminalità ai massimi livelli di potere e di influenza. Racconta una storia diversa a quella alla quale si è abituati su come e perché vengono costruiti palazzi, sul riciclaggio di denaro, sullo scambio di informazioni, sul motivo fondante dietro alcune organizzazioni. Wood mette in luce un diverso punto di vista, ribaltato rispetto al solito, dove anche i colletti bianchi e i Servizi Segreti agiscono fuori dagli schemi, o meglio, secondo schemi che hanno un fine e uno scopo credibile e possibile.

“Debito di sangue” è un thriller che non annoia, anzi diverte, per una lettura dinamica tutta da amare.

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