Buio sulla città – Massimiliano Virgilio
Al Thriller Café la recensione di oggi è per “Buio sulla città“, secondo romanzo di Massimiliano Virgilio con protagonista Matilde Serao dopo “Luci sulla città“.
Fine 1800, in una tarda serata autunnale nel bosco sulla collina di Capodimonte viene rinvenuto il cadavere di una ventenne, Maria Luisa Micheroux, appartenente ad una famiglia in vista della borghesia napoletana.
Gli albori di quello che oggi chiamiamo giornalismo d’indagine vedono protagonista Matilde Serao, una donna intelligentissima, scaltra, illuminata.
La prima donna a fondare e dirigere un giornale, il suo nome legato per sempre al Mattino di Napoli.
Matilde – per tutti ‘a signora –è una donna tradita, umiliata, offesa.
Il marito, Edoardo Scarfoglio, padre dei suoi quattro figli con il quale stringe anche un sodalizio lavorativo, la tradisce e Mario Giobbe, poeta in miseria, l’ha abbandonata dopo un’intensa storia di passione.
La mancanza d’amore le fa perdere la voglia di vivere, la nostalgia per il sentimento perduto è profonda.
Sarà proprio questa atmosfera di dolore e di abbandono ad indicare alla Serao la direzione da prendere per risolvere il caso, stimolando la giornalista ad andare oltre le affrettate conclusioni stilate dalle Guardie Regie.
Una frase riecheggia nella mente di Matilde: “Ci sono quattro versioni di ogni storia. La tua, la loro, la verità e ciò che davvero è successo” – un pensiero di Rousseau.
La verità è da ricercare nel buio, perché buio non è solo quando manca la luce ma anche quando cala il silenzio e solo le parole sono in grado di squarciare l’oscurità.
L’omicidio avviene nel corso di quello che i napoletani chiamano il Grande Oscuramento: l’illuminazione pubblica è stata introdotta da poco e i guasti sono frequenti.
La protagonista del romanzo si fa portavoce di chi è restio ad accettare il progresso, non si fida delle innovazioni, l’oscurità offriva maggiori certezze rispetto al mondo illuminato.
La contraddizione sta nel fatto che lei è una donna moderna, colta, impegnata socialmente per diffondere la cultura, si prodiga affinché la gente impari a leggere ed a scrivere, combatte l’ignoranza delle superstizioni e delle credenze popolari.
La verità è da ricercare in una Napoli vivace, chiassosa e ospitale.
Una città nella quale il popolo e la nobiltà convivono amabilmente, si mischiano, si uniscono quasi a formare un’unica entità.
A turbare gli equilibri, la nascita di una nuova classe sociale, quella borghesia famelica che brama al guadagno, al potere, ad acquisire uno status quo.
La verità è una donna che tradisce e che viene tradita.
Matilde Serao è un’antesignana del pensiero femminista, si altera quando sente commenti rivolti all’aspetto fisico, mette sullo stesso piano il rapporto uomo donna.
Crede nella sorellanza, si affida alla capacità d’intuito femminile per risolvere l’omicidio.
Ciò che è davvero successo lo si comprende nel corso della lettura di questo splendido libro, ambientato in un periodo storico caratterizzato da grandi cambiamenti, un giallo che appassiona e che fa riflettere.
Un romanzo storico che si addentra nella biografia di una donna protagonista del suo tempo, intelligente, coraggiosa, dalla forte emotività.
Oggi diremmo una donna multitasking: lavoratrice, madre, moglie, amante.
Massimiliano Virgilio è uno scrittore italiano poliedrico. Questo è il secondo romanzo dopo “Luci sulla città” dedicato alle inchieste di Matilde Serao.
Recensione di Stefania Oluic.
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