The Burial Hour di Jeffery DeaverPochi giorni fa Grand Central Publishing ha portato nelle librerie di lingua inglese The Burial Hour di Jeffery Deaver, che nella versione hardcover arriva a 480 pagine.
Non è trascorso ancora un anno dall’ultima volta che vi abbiamo parlato di un romanzo della serie di Lincoln Rhyme, ma qui a Thriller Café siamo grandi fan dell’autore statunitense, e in particolare del suo ciclo più noto: non abbiamo quindi resistito alla tentazione di andare a spulciare The Burial Hour per offrirvi un antipasto di quel che Rizzoli dovrebbe offrirci fra qualche mese in traduzione italiana.

The Burial Hour è il tredicesimo volume nella serie di Lincoln Rhyme, iniziata nel 1997 con The Bone Collector (Il collezionista di ossa – Sonzogno, 1998), e segue The Steel Kiss (Il bacio d’acciaio – Rizzoli 2016).
Jeffery Deaver aveva dichiarato in passato di volersi dedicare a Lincoln Rhyme ad anni alterni, così da poter pubblicare anche opere a se stanti o appartenenti ad altre serie, ma in questo caso ha probabilmente dato sfogo a una vena creativa che lo ha spinto a occuparsi ancora di uno dei più noti criminologi del narrativa di genere.

Ne Il bacio d’acciaio avevamo visto Rhyme e Amelia Sachs alle prese con un serial killer molto particolare, che per uccidere impiegava macchinari quali scale mobili e simili: in The Burial Hour l’assassino utilizzerà strumenti forse più convenzionali, ma le modalità sono fra le più macabre e impressionanti mai lette in un romanzo di Jeffery Deaver.

Un uomo d’affari è sequestrato nell’Upper East Side di New York e l’unico testimone è una bambina, sebbene l’evento sia accaduto in pieno giorno. Il sequestratore ha lasciato un inquietante messaggio: un cappio in miniatura realizzato con la corda di uno strumento musicale. Rhyme è chiamato a indagare, insieme ad Amelia Sachs, che dovrebbe presto diventare sua moglie. Poco dopo appare un video online: il sequestrato è impiccato e i suoi ultimi tentativi di respirare coincidono ritmicamente con la musica di sottofondo, fino alla sua morte: il killer si firma come Il Compositore.

Poco dopo un evento praticamente uguale accade a Napoli, contrassegnato nuovamente dal cappio, e Rhyme, Sachs e Thom volano quindi in Italia per collaborare con le forze di polizia locali, che inizialmente reagiscono male a quella che a loro sembra un’intrusione, ma ben presto si arrendono di fronte alle capacità professionali del duo.

La situazione però si complica con l’arresto in loco di un giovane americano per stupro: a Rhyme viene chiesto di prenderne le difese, creando ulteriore risentimento fra le forze dell’ordine, il tutto mentre l’indagine su Il Compositore porta a un centro di accoglienza per migranti e l’assassino sembra imprendibile…

The Burial Hour è stato accolto in patria da recensioni generalmente positive e l’unico elemento debole sembra essere, per alcuni critici, l’eccessiva lunghezza e il numero alto di personaggi e location che tende a disperdere i classici e amati scambi fra Rhyme e Sachs. Il romanzo dovrebbe essere pubblicato presto anche in Italia con il titolo de Il valzer dell’impiccato e Jeffery Deaver giungerà nel nostro Paese a giugno per un book tour.

Articolo protocollato da Elvezio Sciallis

Elvezio Sciallis è stato uno dei più attenti e profondi conoscitori di narrativa e cinema di genere horror. Ha collaborato per molti anni con La Tela Nera e con Thriller Café prima della sua tragica scomparsa nel maggio 2019.

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