Intrighi, seduzione, terrorismo, sigle, organizzazioni, nomi in codice, complotti e tradimenti. Oggi ci addentriamo nel luogo in cui niente e nessuno è come sembra: esploreremo a fondo l’affascinante e insidioso mondo della Spy story.

Cos’è la spy story?

L’attività di spionaggio, nella realtà come nella finzione letteraria o cinematografica, attiene principalmente alla raccolta di informazioni con vari metodi, più o meno sottili, violenti, ingegnosi. Si tratta di informazioni sensibili, riservate, che vengono poi analizzate, catalogate ed utilizzate nei settori più vari, dalla geopolitica alla finanza, passando per l’industria e l’ambito prettamente militare. La spia è colui o colei che riesce a capire quali informazioni siano utili, a chi potrebbero servire, quali le implicazioni nel diffonderle. Molto spesso si riscontra la corrispondenza tra fatti e personaggi politici o economici rinvenibili in un romanzo di spionaggio con fatti e persone reali negli stessi ruoli: da qui si evince la bravura di chi scrive spy stories (e in passato gli autori furono spesso essi stessi delle spie) nell’inquadrare la situazione politica o economica alla luce di informazioni non difficili da reperire. Per essere (o scrivere di) spie è necessario conoscere, documentarsi, prepararsi, mantenere le orecchie tese, lo sguardo pronto e la mente aperta a cogliere segnali dal mondo prima e meglio degli altri: nessuna improvvisazione, dunque. Se nella realtà si dà maggior peso ai dati, alle informazioni appunto, nella fiction il ruolo da protagonista spetta alle persone, agli equipaggiamenti, alle tattiche, alle loro storie, azioni, abilità ed interazioni. È da qui, dall’interesse misto a diffidenza per l’attività delle spie nel mondo reale, che nasce la Spy story come genere letterario.
Per lungo tempo snobbato dalla critica e, al contrario, molto amato dal pubblico, il romanzo di spionaggio è un genere letterario a sé, impuro, con ingerenze e contatti in molti altri generi letterari quali, ad esempio, il giallo, l’hard-boiled, il thriller, l’avventura, persino – in qualche caso – la fantascienza.

Due tipi di Spy story

Guardando ad un ipotetico elenco delle Spy stories dall’origine di questo genere letterario ad oggi, si possono evidenziare due scuole di pensiero, quasi due fazioni nei romanzi di spionaggio: Stefano Di Marino, nel suo istruttivo saggio “Come scrivere spy story” (Delos  2015) parla efficacemente di spy story d’autore o letteraria e spy story avventurosa o d’azione. Le differenze sono sia stilistiche che di contenuto: mentre i romanzi del primo tipo sono solitamente più lunghi, più lenti, più sottili e studiati e presentano meno colpi di scena, i secondi, di chiara derivazione hard-boiled,  sono più dinamici, a volte persino rocamboleschi, meno realistici e più mirati a colpire, ad affascinare. Va da sé che questi ultimi sono spesso seriali e in generale sono più adatti per il cinema. Differenze sostanziali riguardano anche i personaggi e le ambientazioni: se i primi sono solitamente ambientati durante la Guerra fredda e – più di recente – in Medio Oriente e ci presentano metodi e personaggi più realistici, umani, delusi dalla vita e dalla professione, con una psicologia più approfondita, i romanzi del secondo tipo presentano un eroe centrale, glamour, fascinoso, esperto e sicuro, attorno al quale si sviluppa l’intera storia o, forse sarebbe meglio dire, l’intera avventura.

Lo spionaggio d’autore vanta esponenti come Len Deighton, Graham Greene, John Le Carré, che hanno realmente fatto parte dei Servizi Segreti e sono perciò più inclini a rappresentare la realtà del mondo spionistico come la conoscono, come l’hanno osservata, come specchio del mondo reale; allo spionaggio avventuroso, per contro, appartengono autori come Jean Bruce col suo Oss117 e Ian Fleming con l’immortale e cinematograficissimo James Bond. Sebbene si annoverino capolavori del genere tra le file dello spionaggio d’autore, è quello d’azione ad aver retto alla prova del tempo, complice una maggiore immediatezza delle storie nate appunto per intrattenere e colpire. E poi il cinema, per cui queste opere sembrano scritte, ha fatto il resto.

Origini della Spy story

Storicamente, l’attività di spionaggio esiste dalla notte dei tempi: ne troviamo traccia in qualunque scritto antico, da L’arte della guerra di Sun Tzu alla Bibbia, fino al Medioevo e ai Ninja giapponesi. Ma è ragionevole sostenere che la spy story nacque letterariamente nel XIX secolo e più precisamente nel 1821. In questa data, infatti, fu dato alle stampe il romanzo La spia di James Fenimore Cooper che può essere considerato come il precursore di tante spy stories moderne. Qualche decennio dopo fu la volta di Kim di Rudyard Kipling e di William Le Queux con i suoi England’s peril e A secret service. Successivamente, nel primo Novecento, la nascita dei primi Servizi Segreti diede impulso al neonato filone letterario (ricordiamo tra gli altri L’agente segreto di Conrad e L’enigma delle sabbie di Herskine Childers) che si consolidò con lo scoppio della Prima guerra mondiale (qui di rilievo fu John Buchan). A partire dagli anni Venti e soprattutto nei Trenta si ebbe un consolidamento della Spy story come genere famoso e seguito. Sono di questo periodo i romanzi di Maugham, Ambler e Graham Greene; si sviluppò in questi anni l’interesse per l’esotico, con l’ambientazione di molti romanzi in Paesi dell’Est Europa, e del fattore umano: proprio Greene, che peraltro scrisse la prima Spy story comica della storia, contribuì molto a conferire alle spie un carattere umano, talvolta meschino, talvolta grottesco. Con la Seconda guerra mondiale ed in particolare con la Guerra fredda si aprì un periodo floridissimo per la letteratura di spionaggio: nuovi scenari, nuovi temi, più riflessione, meno azione e soprattutto una costante… il tradimento che può venire da chiunque. È in questo contesto che si cala, forse provvidenzialmente, l’innovazione portata da Ian Fleming e dal suo neonato James Bond: non più psicologia e dubbio, ma uomo forte, tecnologie avanzate, bella vita e belle donne. L’intrattenimento alla Bond piace a tutti e molti provano ad emularlo o quantomeno a sfruttarne la notorietà. Prosegue la Guerra fredda, la situazione geopolitica cambia, si assesta e cambia ancora, si scivola negli anni Sessanta, passando per i Settanta e ci si traghetta verso gli Ottanta. Lo stesso fa la Spy story letteraria con un occhio sempre attento alla realtà. Siccome ogni periodo storico ha i suoi attori ed ogni epoca ha la sua guerra (non necessariamente in senso lato), sarebbe sbagliato pensare che la fine della Guerra fredda abbia decretato il tramonto del genere spionistico. È infatti la volta di autori importanti come Le Carré, poi Ludlum e Forsyth che fanno da ponte tra le generazioni di autori, filoni e spie. In tempi più recenti, poi, si potrà persino trovare qualcuno che riesce a coniugare diverse anime del romanzo di spionaggio portando avanti e dando nuova linfa al genere: si pensi a Daniel Silva che, con la sua serie su Gabriel Allon, risulta essere l’autore più stabile, prolifico e “affidabile” degli ultimi anni in fatto di spy stories. Non cambiano solo gli autori, le storie e il modo di raccontarle: cambiano gli scenari, i “nemici”, i protagonisti, le ambientazioni. La spy story segue e talvolta anticipa i cambiamenti del mondo. È per questo che, già dagli anni Novanta si fece strada la prospettiva – poi realizzatasi a partire dal 2001 – di un nuovo fronte islamico ed è per questo che di recente sta prendendo sempre più piede la pista cinese. Tutto ciò a conferma del fatto che ancora una volta la spy story si rivela un termometro sensibilissimo della realtà geopolitica ed economica mondiale.

Perché scrivere e leggere Spy story?

Domanda forse scontata, questa, ma essenziale: qual è il fine ultimo di un romanzo di spionaggio? Perché tanti autori, in modi diversi e con background molto differenti, vi si sono cimentati? Probabilmente il fine ultimo cambia in base al modo che ciascun autore (e ciascun lettore) ha di intendere la spy story: la si può intendere come mero intrattenimento, come fonte inesauribile di tensione che sazi la nostra sete di avventure, intrighi e complotti; la si può, al contrario, pensare come un modo per leggere meglio il mondo reale, la società che ci circonda, per analizzare la situazione geopolitica che viviamo e prevedere conseguenze e sviluppi; la si può, ancora, utilizzare per esorcizzare le nostre paure. Alla base di ogni spy story, infatti, c’è l’assunto che non ci si può fidare di nessuno, neanche di se stessi, poiché il nemico potrebbe essere chiunque e ovunque. Che leggere spy story sia un allenamento a conoscere le nostre debolezze e a prepararsi ad affrontarle? È una possibilità…

I migliori libri di spionaggio

Di seguito proveremo a stilare un elenco, parziale e certamente non esaustivo, dei migliori romanzi di spionaggio di sempre. Di alcuni autori sarebbe stato opportuno citare molti titoli o intere saghe, ma volendo dare spazio a vari esponenti del genere, abbiamo limitato la presenza ad un massimo di due titoli per autore. Speriamo, in ogni caso, di spingere chi ancora non conosca bene questo genere letterario così affascinante ad approfondire, magari prendendo spunto proprio da qui.

1821 – La spia – James Fenimore Cooper

L’autore de L’ultimo dei Mohicani e I pionieri scrisse anche, nel 1821, La spia, la storia dell’astuta spia Harvey Birch che compì imprese straordinarie nella Contea di Westchester durante la Guerra d’indipendenza americana. Sono proprio la guerra e il patriottismo ad essere al centro di questa storia nella quale, oltre all’amore per la patria, si esaltano anche vizi, virtù e difetti normali in ogni uomo.

La spia
  • Cooper, James Fenimore (Autore)

1901 – Kim – Rudyard Kipling

Vi è chi sostiene che la spy story come sottogenere letterario cominci con questo romanzo. Di certo Kim del premio Nobel Rudyard Kipling è un’opera peculiare che unisce spionaggio a religione ed esotismo. Il romanzo è ambientato in India alla fine dell’Ottocento e, seguendo la vita e l’evoluzione del giovane Kimball O’Hara, descrive le vicende relative al “Grande gioco”, la partita a scacchi diplomatica tra Russia e Gran Bretagna sui territori dell’Asia e in particolare del Subcontinente indiano.

1903 – L’enigma delle sabbie – Erskine Childers

Durante una crociera a bordo del Dulcibella, una piccola barca a vela nel Mare del Nord, i giovani inglesi Davies e Carruthers scoprono che esiste un misterioso piano tedesco per attaccare l’Inghilterra. I due, che farebbero di tutto per la loro patria, intraprendono una lotta contro il tempo per sventare l’attacco. Questo romanzo, adattato per il cinema nel 1979 e più volte ristampato dalla sua uscita, è stato d’ispirazione per molti scrittori di spy stories come Fleming e Le Carré. Data l’esperienza dell’autore nella Marina, il romanzo era così ben scritto e realistico che, dopo la sua uscita, la Marina inglese cominciò a guardare con maggiore attenzione al fronte del Mare del Nord.

L'enigma delle sabbie
  • Childers, Erskine (Autore)

1905 – La primula rossa – Emma Orczy

La primula rossa è il titolo del primo romanzo di un omonimo ciclo letterario scritto dalla baronessa Emma Orczy, ambientato nella Francia della Rivoluzione francese e dedicato, appunto, alla Primula rossa. Si tratta di un guerriero sconosciuto e inafferrabile che difende i nobili decaduti e i nemici della Repubblica, un reazionario che firma il suo passaggio con una primula, un piccolo fiore scarlatto. Questo ciclo di romanzi ebbe molto successo e fu considerato come antesignano di molti romanzi di spionaggio.

La Primula rossa
  • Orczy, Emma (Autore)

1907 – L’agente segreto – Joseph Conrad

Il romanzo, ambientato a Londra, trae ispirazione da un fatto realmente accaduto: un’esplosione in Greenwich Park probabilmente dovuta ad un attentato di matrice anarchica. Adolf Verloc, marito e proprietario di un negozio a Londra, è in realtà una spia al servizio di una potenza straniera, con l’incarico di sorvegliare i numerosi anarchici presenti a Londra nel primo Novecento. Quando riceve l’ordine di compiere egli stesso un attentato, Verloc vorrebbe disobbedire, ma non può. Quanto accade in seguito distruggerà l’esistenza sua e della sua famiglia. Il romanzo fu adattato dallo stesso Conrad per il teatro; ispirò il film Sabotaggio di Alfred Hitchcock (1936) e fu, da ultimo, adattato per il cinema da Christopher Ampton che realizzò il film omonimo con Bob Hoskins, Gérard Depardieu, Robin Williams, Patricia Arquette e Christian Bale.

Sconto di 0,40 EUR

1915 – I trentanove scalini – John Buchan

Richard Hannay, che ha viaggiato molto per il mondo e che è reduce da un impiego come ingegnere in Rodesia, si affligge nell’apatia londinese quando, sul pianerottolo di casa, viene intercettato e bloccato da uno scaltro e misterioso americano, Scudder, che, tacquino alla mano, circospetto come una volpe, gli si installa in casa e gli racconta una storia che coinvolge ministri, politici esteri, nemici non meglio precisati. Qualche giorno dopo Scudder viene ucciso e la patata bollente passa ad Hannay: toccherà lui sventare il colpo che comprometterebbe i delicati equilibri politici minando la pace nel mondo. La prima cosa da fare, tanto per cominciare, è sparire. Ma il nostro non sa di essere già seguito e di rischiare davvero il tutto per tutto. Raccontato in prima persona, I trentanove scalini ci regala una tensione crescente ed un’ottima prova di ciò che significava, in origine, romanzo di spionaggio. Il libro è stato trasposto al cinema per ben tre volte: nel 1935 la trasposizione era di Hitchcock, nel 59 di Ralph Thomas e nel 78 di Don Sharp.

Sconto di 2,90 EUR
I trentanove scalini
  • Buchan, John (Autore)

1925 – Il traditore – Liam O’Flaherty

Unico irlandese della nostra lista, Liam O’Flaherty fu membro delle Irish Guards dell’esercito britannico e partecipò alla Prima guerra mondiale, salvo poi rimanere ferito. Da quest’esperienza O’Flaherty portò con sé conoscenze che gli furono utili in campo letterario. Il romanzo in oggetto, uscito nel 1925 ma giunto in Italia grazie a Longanesi solo nel 1972, è ambientato a Dublino nel 1920 ed incentrato sul tradimento di Gypo Nolan, ex poliziotto e membro dell’Organizzazione rivoluzionaria irlandese. Costui rivelerà gli spostamenti di un amico e compagno ricercato per un omicidio, Frankie McPhillip, permettendone la cattura. Questo tradimento, chiaramente, non gli sarà perdonato dai Rivoluzionari.

Il romanzo, insignito del James Tait Black Memorial Prize, è stato adattato per il cinema nel 1929 da Arthur Robison e nel 1935 da John Ford.

Il traditore
  • O'Flaherty, Liam (Autore)

1928 – Ashenden o l’agente inglese – William Somerset Maugham

Ashenden è, senza troppi misteri, la controfigura di Maugham: è uno scrittore, è d’istanza nella Confederazione, ha il terrore delle macchinazioni internazionali e teme, sopra tutti, gli svizzeri. Proprio in Svizzera fu inviato Maugham nel suo servizio per l’Inghilterra e proprio lì è ambientata la vicenda descritta in questo libro, un po’ spy story e un po’ commedia e perciò estremamente realistica. Di Ashenden è stata realizzata anche una miniserie nella quale l’agente inglese era interpretato da Alan Bennett.

Ashenden (Biblioteca Adelphi Vol. 528)
  • Maugham, W. Somerset (Autore)

1929 – Piombo e sangue – Dashiell Hammett

Noto anche come Raccolto rosso, prima di essere pubblicato come volume unico nel 29, questo romanzo hard boiled uscì per la prima volta in quattro puntate sulla rivista Black Mask nel 1927. A Personville, cittadina della provincia americana, giunge Continental Op, investigatore privato di San Francisco. L’uomo che l’ha convocato e che l’investigatore deve incontrare, però, viene assassinato. Quando si reca a casa del suo committente per incontrare la vedova, questa riceve una strana telefonata ed esce lasciando l’ospite solo in casa per rientrare, sconvolta, poco dopo. Ben presto Op comprenderà che in realtà l’apparentemente sonnolenta cittadina è il covo di diverse forze avversarie tutte molto pericolose: una mafia in principio tollerata che ha finito per prendere il potere in città. Chiaramente, da bravo rappresentante del genere Hard boiled, Continental Op non si limiterà a prendere atto di questa scoperta, ma cercherà di portare a termine il suo compito: riportare la calma a Personville.

1938 – Epitaffio per una Spia – Eric Ambler

Eric Ambler è un autore immancabile in ogni elenco che si proponga di selezionare le migliori spy stories mai scritte: al pari di Maugham e Greene, ha dato lustro ad un genere letterario fino ad allora scarsamente considerato ed è stato d’ispirazione a molti autori successivi, ad esempio per Ian Fleming. Insieme a La maschera di Dimitrios (1939), Epitaffio per una spia è tra i suoi romanzi più famosi.

Siamo in Costa Azzurra nel 1938. Per errore, uno scambio di apparecchi fotografici, l’anonimo cittadino ungherese Josef Vadassy è accusato di essere una spia. La polizia francese sa che è innocente, ma ha intenzione di revocargli il permesso di soggiorno se, entro tre giorni, non scoprirà chi, tra gli ospiti dell’albergo in cui alloggia, è il reale proprietario dell’apparecchio fotografico di cui è in possesso. Vadassy dovrà quindi, da anonimo cittadino, trasformarsi in una spia. Non sarà facile, ma grazie a quest’espediente Eric Ambler riesce a farci guardare da una diversa prospettiva questo mondo… che poi è il nostro.

Epitaffio per una spia (Opere di Eric Ambler Vol. 3)
81 Recensioni

1949 – Qui OSS 117 – Jean Bruce

Protagonista di un numero spropositato di romanzi – tra quelli scritti da Bruce e le varie prosecuzioni della serie ad opera della moglie e dei figli – Hubert Bonisseur de La Bath è l’agente segreto americano di origine francese che ha appassionato tanti lettori anche italiani a partire dagli anni Cinquanta. In questo primo racconto, pubblicato originariamente nel 49 con il titolo Tu parles d’une ingénue e solo nel 1956 rinominato Qui OSS 117, Hubert non è ancora una spia: fa l’investigatore privato e, arrivando a Parigi per investigare su uno strano furto, viene intercettato da due donne bellissime. Comincia così la sua conquista della città – e dei lettori – con questo suo fare ironico, soave e un po’ guascone che l’ha reso protagonista anche di tanti adattamenti cinematografici. Con le prime pubblicazioni già dal 1949, OSS 117 anticipa James Bond e per un certo periodo sembra attecchire meglio anche sul mercato. In Italia i primi quattordici numeri della collana Segretissimo (creata da Mondadori proprio per raccogliere le opere di spy story ed esistente a tutt’oggi) sono interamente dedicati a lui.

1953 – Casino Royale – Ian Fleming

Scritto nel 1953 e pubblicato in Italia originariamente nel 1958 con il titolo La benda nera, Casino Royale è la prima spy story in cui compare la spia britannica James Bond. L’uomo, non propriamente l’elemento migliore ma di certo il miglior giocatore di Baccarà del Mi6, viene inviato in Francia, a Royale-Les-Eaux, con il compito di mettere sotto scacco il membro del Partito comunista francese Le Chiff. Bond deve fargli perdere tutto al gioco affinché l’uomo sia costretto a fornireinformazioni con gli inglesi in cambio di protezione dai sovietici con cui ha dei problemi. Ma al termine della partita Bond e la sua partner cadono in un agguato. Casino Royale è il romanzo che inaugura la serie di James Bond che ha trovato, oltre ai libri, la sua più grande fortuna nel cinema.

Sconto di 1,10 EUR
Casino Royale
123 Recensioni
Casino Royale
  • Editore: Adelphi
  • Autore: Ian Fleming , M. Codignola , M. Bocchiola

1955 – Un americano tranquillo – Graham Greene

Ambientato nella Saigon degli anni Cinquanta – la stessa in cui l’autore lavorò come corrispondente per il Sunday times e Le Figaro – Un americano tranquillo narra la storia di un giornalista cinquantenne britannico, Thomas Fowler, del giovane americano Pyle e delle loro diversissime vedute sul Vietnam. Realista e navigato il primo, idealista e fanatico il secondo, il corrispondente e il soldato si contrappongono in queste pagine sia su quale sia la migliore strategia da adottare per il Paese asiatico in cui si trovano, sia sull’amore per la stessa giovane donna locale. Un classico esempio di spy story letteraria in cui un autore esperto mescola sapientemente patria, amore e ideali. Di questo romanzo sono stati fatti due adattamenti cinematografici, uno nel 1958 e uno nel 2002.

Sconto di 18,00 EUR
L’americano tranquillo
  • graham greene (Autore)

1963 – La spia che venne dal Freddo – John Le Carré

Alec Leamas è un agente al servizio del Circus (Servizi segreti inglesi) in Germania Est. L’uccisione di molti suoi uomini ad opera del controspionaggio tedesco l’ha reso stanco e disilluso, la sua unica opportunità è partecipare all’operazione volta a smascherare e neutralizzare l’alto funzionario tedesco attualmente a capo delle operazioni che hanno decimato i suoi: Mundt. Purtroppo, però, Leamas rimane incastrato in un gioco di potere molto più articolato di ciò che immagina e quando lo scopre è ormai troppo tardi. Le Carré ordisce una trama intricatissima e realistica, fatta di inganni, sottigliezze, voltafaccia e tradimenti: nessuno è come sembra, nel mondo delle spie.

La spia che venne dal freddo
497 Recensioni
La spia che venne dal freddo
  • le Carré, John (Autore)

1965 – SAS a Istanbul – Gérard de Villiers

Ambientazione levantina per la prima missione del Principe delle spie, Sua Altezza Serenissima Malko Linge, il nobile austriaco protagonista di duecento spy stories della serie SAS. In questa missione la sua presenza è richiesta sul Bosforo, nella bella ed infida Istanbul, perché occorre individuare un sommergibile scomparso al largo della costa turca. Per questo compito la CIA ha bisogno di qualcuno che sia scaltro, ben introdotto, camaleontico, seduttore. In due parole, ha bisogno di Malko Linge. Il suo ideatore, il francese Gérard de Villiers è stato definito dal “New York Times” come il più grande scrittore di spy story del mondo, con oltre 100 milioni di copie vendute. È scomparso nel 2013. SAS è stata pubblicata in Italia dalla collana Segretissimo che nel 2015 ha ricominciato a ripubblicare l’intera serie dal principio, quindi proprio da questo romanzo.

SAS a Istanbul (Segretissimo SAS)
  • De Villiers, Gerard (Autore)

1971 – Il giorno dello sciacallo – Frederick Forsyth

L’Organisation Armée Secrète (Oas), organizzazione paramilitare realmente esistita negli anni Sessanta con lo scopo di liberare l’Algeria dal dominio coloniale francese, assoldò un sicario professionista per uccidere il presidente Charles De Gaulle. Questo killer, il cui pseudonimo è Lo Sciacallo, agisce da solo, non vuole essere sostenuto dall’Oas per evitare spie o infiltrati all’interno dell’organizzazione. A stanarlo, però, c’è il tenace ed astuto Claude Lebel, uno dei migliori agenti della Polizia di Parigi. Il duello di astuzia che ne seguirà anima le pagine di uno dei thriller di spionaggio più apprezzati e letti dell’intero filone letterario. Due gli adattamenti cinematografici, uno del 1973 e uno del 1997.

Sconto di 0,40 EUR
Il giorno dello sciacallo
  • Forsyth, Frederick (Autore)

1974 – La talpa – John Le Carré

Beh, qui siamo di fronte a un pilastro del genere, un romanzo famosissimo e ancora oggi molto apprezzato, nonostante faccia chiaramente parte del filone della Spy story letteraria. Per chi non conoscesse la trama, nelle alte sfere dei Servizi Segreti britannici c’è una talpa, ossia un agente doppiogiochista che serve due padroni, in questo caso l’altro è il Kgb. Controllo, l’agente capo della sezione, ha dei sospetti, ma in seguito a una missione fallita viene congedato e sostituito. Ben presto, però, appare chiaro che i suoi sospetti erano fondati e che la talpa esiste ed è più che mai in attività. Per scovarla è necessario l’intervento di George Smiley. Quest’ultimo è personaggio arcinoto ai lettori di Le Carré, giacché è protagonista di numerosi suoi romanzi di spionaggio; egli viene, inoltre, usato molto spesso come esempio da coloro che non amano il suo opposto letterario, il James Bond di Ian Fleming: se il secondo è un eroe, avventuroso e glamour, il primo – Smiley – è invece realistico, paziente, metodico, proprio come sono di solito le spie reali, coloro che nei Servizi segreti ci sono stati davvero, esattamente come Le Carré. E a proposito di questo, proprio questo libro è ispirato alla vicenda di Kim Philby, l’agente “talpa” che fece saltare la copertura di molti agenti britannici tra cui lo stesso Le Carré. Di La talpa è stata prodotta una miniserie televisiva della BBC nel 1979 e un adattamento cinematografico del 2011 con Gary Holdman nei panni di Smiley.

1974 – I sei giorni del Condor – James Grady

Anno fortunato il 74, visto che, oltre a La talpa di Le Carré è stato pubblicato anche questo I sei giorni del Condor, un thriller fantapolitico che ha a che fare, a sua volta, con i libri, in particolare coi gialli. Ronald Malcolm, nome in codice Condor, lavora in un ufficio della CIA che si occupa di esaminare le trame dei gialli alla ricerca di corrispondenze con eventi accaduti nella realtà. Un giorno, inspiegabilmente, mentre Ronald è fuori, un commando si introduce in ufficio e spara a tutti gli altri impiegati. Essendo l’unico sopravvissuto, Condor balza subito al centro dell’attenzione ed è costretto a sparire. Nonostante sia braccato sia dall’Intelligence che dai criminali che hanno commesso l’attentato al suo ufficio, Malcolm riesce a non farsi prendere.

Da questo romanzo è stato tratto il film I tre giorni del Condor del 1975, diretto da Sydney Pollack.

Sconto di 0,55 EUR
I sei giorni del Condor
  • Grady, James (Autore)

1978 – La cruna dell’ago – Ken Follett

Stavolta, nel primo, notissimo successo di Follett, il protagonista è una spia tedesca, una spia di professione, una delle più efficienti e stabili: Henry Faber, “Die Nadel” (L’ago, Stiletto). Siamo in Inghilterra, durante la Seconda guerra mondiale e precisamente alla vigilia dello sbarco in Normandia. La scena si sviluppa su – almeno – due piani paralleli: da un lato c’è Die Nadel con la sua missione (accertare se il luogo dello sbarco sia Calais verificando se l’armata sia stanziata nell’Anglia orientale) e dall’altro c’è chi è sulle sue tracce ed è pronto a catturarlo dopo averlo finalmente identificato. Una serie di imprevisti, però, faranno sì che né L’ago né i suoi inseguitori raggiungano i loro rispettivi obiettivi con facilità, portando noi e i protagonisti ad un epilogo degno di un romanzo di tale genialità. Una storia sicuramente fantasiosa, un romanzo che parte in sordina per catturare il lettore pagina dopo pagina, avvincendolo in una rete di intrighi, azioni e conseguenze da cui è difficile districarsi. Una storia che, per com’è congegnata, era inevitabile non vedere trasposta sullo schermo: oltre al film omonimo del 1981, tanti sono stati i film che hanno a loro modo tratto ispirazione da questo romanzo.

Sconto di 0,75 EUR

1980 – Un nome senza volto – Robert Ludlum

Primo romanzo della serie bestseller ideata da Ludlum, Un nome senza volto ci presenta Jason Bourne e lo fa in modo singolare: lo conosciamo passo dopo passo, mentre anche egli stesso si ritrova. Bourne è, infatti, reduce da un’amnesia in seguito alla quale non ricorda assolutamente niente di sé, neanche il suo nome. Ripescato dalle rive del Mediterraneo e curato da un medico inglese su un’isoletta a Sud della Francia, Bourne scopre pian piano di essere un killer di professione e di avere molti nemici: almeno due organizzazioni lo vogliono morto e per difendersi avrà bisogno di una cassetta di sicurezza in Svizzera, di un’amante appassionata esperta in economia e di tutta la sua intelligenza e il suo sangue freddo. Dall’intera serie di romanzi con Jason Bourne sono stati tratti dei film; da questo in particolare è stato tratto The Bourne identity.

1981 – Gorky Park – Martin Cruz Smith

Non può mancare nella nostra lista anche Gorky park, il capolavoro di Martin Cruz Smith con Arkady Renko. Siamo a Mosca, negli anni Settanta. Nel Gorky park vengono ritrovati alcuni cadaveri congelati, sfigurati e difficilmente identificabili. Mentre cerca di far ricostruire i volti, l’ispettore Arkady Renko prende sempre maggiore coscienza del fatto che quello che sta affrontando è un caso scomodo e che qualche uomo potente non vuole che venga risolto. Tra i romanzi che lo vedono come protagonista, Gorky park è di certo quello che consacra Arkady Renko tra gli investigatori più amati dai lettori di tutto il mondo: intelligente, cinico, ma anche vulnerabile, buono e legato al suo Paese, Renko è l’eroe solitario, osteggiato e inviso a molti, fuoritempo e fuoriposto, ma ironico e tenace.

Sconto di 0,40 EUR
Gorky Park
  • Cruz Smith, Martin (Autore)

1983 – Gioco a Berlino – Len Deighton

Al MI6 c’è molta preoccupazione: un agente tedesco, la fonte più affidabile che i Servizi britannici abbiano a Berlino Est, all’improvviso minaccia di abbandonare il suo ruolo, di lasciare i Servizi, di far perdere le sue tracce. È necessario recuperare i rapporti con la spia e capire perché sia così spaventato, perciò Bernard Samson, agente dalla lunga carriera nel MI6, lascia temporaneamente la sua scrivania a Whitehall dove lavora anche sua moglie e parte per la Germania. Ben presto i motivi di timore dell’agente tedesco appaiono a Samson sempre più chiari, ma nonostante la sua esperienza, costui non è preparato alla sorpresa che lo attende. Ancora una volta, in questo romanzo, scopriamo che chiunque può essere una spia, un alleato o una talpa, davvero chiunque.

Gioco a Berlino
  • Deighton, Len (Autore)

1988 – Il Cardinale del Kremlino – Tom Clancy

Terzo romanzo della serie che vede come protagonista Jack Ryan, Il cardinale del Kremlino è un’altra spy story a tema Guerra fredda. Definitivamente arruolato nella CIA, Jack Ryan deve far uscire dall’Unione Sovietica una figura di spicco dell’Intelligence americana a Mosca: il Cardinale, un militare sovietico pluridecorato. La situazione tra le due potenze si sta facendo incandescente e da più parti ci sono spie in movimento ed operazioni attive. Solo le informazioni di cui è in possesso il Cardinale possono evitare lo scoppio di una guerra.

Sconto di 0,60 EUR
Il cardinale del Cremlino
  • Clancy, Tom (Autore)

1988 – Charm School – Nelson DeMille

Charm School è un thriller di spionaggio scritto dallo statunitense Nelson Demille e, a differenza di molti altri romanzi dello stesso autore, non tradotto in italiano. Protagonista del romanzo è il colonnello dell’aeronautica militare statunitense Sam Hollis, un ex pilota di caccia fantasma F-4 che ha combattuto in Vietnam. Un velivolo pilotato da Hollis fu abbattuto durante la guerra e da quel momento al colonnello fu vietato il volo. In seguito fu trasferito all’US Air Force Intelligence e prestò servizio come ufficiale dell’intelligence e addetto aereo presso l’ambasciata americana a Mosca. Due giovani americani si incontrano nella campagna russa e uno dei due sostiene di essere fuggito da un campo segreto russo lasciando dietro di sé numerosi altri prigionieri usati come modelli per rendere più “americane” le spie sovietiche. Quando l’informazione arriva a Hollis, questi comincia ad indagare e scopre un segreto così pericoloso che potrebbe costargli la vita.

Sconto di 2,70 EUR
The Charm School
  • DeMille, Nelson (Autore)

2000 – Il restauratore – Daniel Silva

Non poteva mancare nella nostra lista anche Daniel Silva, autore contemporaneo molto seguito, la cui serie principale, quella di Gabriel Allon, conta ormai più di 18 titoli. Nella prima apparizione in libreria nel 2000, l’israeliano Gabriel Allon, esperto restauratore d’arte, agente segreto ed assassino, viene richiamato in servizio nel Mossad per eliminare un palestinese. Ancora geopolitica, dunque, ma questa volta mescolata con maestria all’arte.

Il restauratore
  • Silva, Daniel (Autore)

Spy story all’italiana

La maggior parte delle spy story scritte da autori italiani può essere ricondotta alla collana Segretissimo di Mondadori; tra gli altri, qui sono apparsi romanzi di Alan D. Altieri, Stefano di Marino, Andrea Carlo Cappi, Giancarlo Narciso. Elenchiamo alcuni dei volumi più significativi.

1989  Kabul Kabul – Luis Piazzano

Ancora la Russia, gli Stati Uniti e l’Asia sono protagonisti di un’altra spy story, stavolta italiana: come denuncia il titolo, Kabul Kabul, Luis Piazzano ci porta in Afganistan. Ad andarci, per impedire che la guerriglia afgana faccia scoppiare un’altra guerra contro i russi con un conflitto ancora in procinto di concludersi, sarà Luca della Rocca, in arte Luc. Sarà lui l’uomo cui la CIA affiderà questa missione delicata fatta di diplomazia e rischi. Molti quelli che correrà il nostro, compresi i ribelli e una donna che lo metterà non poco in difficoltà.

1993 – Operazione Scarlet – Secondo Signoroni

Questo romanzo, in cui il Sisde dà la caccia ad un mercenario sudafricano, sancisce l’ingresso di Secondo Signoroni nella collana Segretissimo, sebbene scrivesse già dal 1976. È, a detta di molti, molto italiano sia nello stile che nelle trame ed è fra i più completi autori italiani del genere.

Nessun prodotto trovato

1995 – Raid a Kourou – Stephen Gunn (Stefano di Marino)

Chance Renard, il Professionista, è un agente della Legione straniera. Svolge sempre missioni pericolose e si accompagna a donne altrettanto pericolose. Ingiustamente accusato della morte di un commilitone, si trova al momento in disgrazia e deve accettare una missione particolarmente sgradita nella Foresta amazzonica.

Raid a Kourou – ripubblicato da Tea nel 2004 con il titolo Commando Ombra – inaugura la fortunata e nutrita serie de Il professionista, una delle prime, più stabili, longeve e seguite serie di spionaggio interamente nostrane, pubblicata dapprima con Segretissimo e poi da Tea.

1998 – Campo di fuoco – Alan D. Altieri

Russell Brendan Kane è un agente al servizio dei Servizi segreti di Sua Maestà. Viene inviato in missione nella giungla messicana con una compagna pericolosa e con poche informazioni: è esposto al pericolo e lo sa. Da questi presupposti nasce un thriller d’azione al cardiopalma, tra inseguimenti, armi e tanto, tanto rischio. Ma da un autore del calibro di Altieri non ci saremmo aspettati niente di meno.

Campo di fuoco è il primo thriller della serie Sniper (cecchino) pubblicata dapprima nella collana Segretissimo dal 98 e poi da Tea a partire dal 2004.

Campo di fuoco. Sniper (Vol. 1)
  • Altieri, Alan D. (Autore)

2003 – Banshee: Furia a Lombok – Jack Morisco (Giancarlo Narciso)

Ci spostiamo virtualmente a Singapore per conoscere Banshee, agente segreto del Joint Intelligence Directorate di questa città. Alto, intelligente, critico, idealista, Banshee ha accettato di fare la spia per evitare una pena per reati che non aveva commesso. In Furia a Lombok la spia viene inviata in Indonesia a capire quali siano i motivi delle recenti proteste degli integralisti islamici. Mediante la seduzione, Banshee scopre che un gruppo di fanatici sta preparando una minaccia all’Occidente ed in particolare agli Stati Uniti. Toccherà a lui intervenire.

2007 – Nightshade: missione Cuba – François Torrent (Andrea Carlo Cappi)

Comparso per la prima volta in edicola nel marzo 2002 con la firma dello pseudonimo François Torrent, Missione Cuba è il primo romanzo della serie di Nightshade. Chi è Nightshade? È il nome in codice di Mercedes “Mercy” Contreras, giovane ballerina, assassina, passionaria, predatrice, guerriera. Nightshade ha molti contatti, molti amici e molti nemici: viaggia per il mondo spesso uccidendo su commissione. Nel 2002, però, incappa in un’imprevisto: una missione a Cuba rischia di scatenare una guerra.

Il libro è stato di recente ripubblicato nel 2019.

Nightshade: Missione Cuba
  • Cappi, Andrea Carlo (Autore)

2013 – Confine di sangue – Rey Molina (Andrea Franco)

Rey Molina (el asesino) è in un locale a Tijuana quando scopre che la sconosciuta con cui sta passando la notte è in realtà un’agente mandata dalla CIA per reclutarlo. Un infiltrato in un cartello di Narcos in Colombia è scomparso quand’era in possesso di informazioni importanti. Impossibile, per Langley, fidarsi: troppe sigle coinvolte e alte probabilità che ci sia una talpa. Perciò serve un esterno, uno bravo.

Confine di sangue inaugura la serie del Asesino scritta da Andrea Franco, già autore di molti altri romanzi e racconti.

Articolo protocollato da Rossella Lazzari

Lettrice compulsiva e pressoché onnivora, una laurea in un cassetto, il sogno di lavorare nell'editoria e magari, un giorno, di pubblicare. Amo la musica, le serate tra amici, mangiare e bere bene, cantare, le lingue straniere, i film impegnati e cervellotici, il confronto, la condivisione e tutto ciò che è comunicazione.

Rossella Lazzari ha scritto 153 articoli: