Sharp Objects di Gillian FlynnÈ con piacere maggiore del solito che annunciamo la ristampa, da parte di Rizzoli nella collana Rizzoli Narrativa, di Sharp Objects di Gillian Flynn.
Si tratta del romanzo d’esordio (2006) dell’autrice di Kansas City ed era già apparso nelle librerie italiane nel 2008 per Piemme, con il titolo di Sulla pelle e traduzione di Barbara Murgia, che viene mantenuta anche nella presente edizione.

Il piacere è dovuto dall’aver recentemente pubblicato un post sulla miniserie televisiva Sharp Objects che, con qualche cambiamento, è la trasposizione su piccolo schermo di questo romanzo, con il contributo della stessa Gillian Flynn in fase di sceneggiatura.

La miniserie sarà presto disponibile al pubblico italiano, a partire dal 17 settembre 2018 su Sky Atlantic, e oltre a essere un ottimo prodotto in sé è anche efficace trampolino di (ri)lancio, per l’esordio letterario della Flynn, spesso trascurato in favore di romanzi più noti quali Nei luoghi oscuri o L’amore bugiardo.

Sharp Objects, che nella versione Piemme aveva, oltre a un titolo particolarmente efficace, anche una immagine di copertina che ben rappresenta l’essenza del titolo, con una lametta su fondo nero, è un romanzo che propone già alcuni dei punti di forza della scrittrice americana.
Buona attenzione all’ambiente e all’ambito sociale, sia esso più o meno grande; personaggi femminili mai facili, con i quali è difficile empatizzare e che hanno un forte livello di problematicità; attenzione quasi morbosa alle relazioni poco sane.

Avanzando nella sua carriera, da Nei luoghi oscuri (Dark Places, 2009 – Piemme, 2010) fino al successo planetario de L’amore bugiardo (Gone Girl, 2012 – Rizzoli, 2013), Gillian Flynn è ovviamente migliorata sia stilisticamente che per quel che riguarda la gestione dei contenuti e delle psicologie, ma Sharp Objects rimane ancora il suo romanzo più inquietante e in grado di lasciare turbati a lungo.
In aggiunta, ha ancora il finale dall’impatto più forte di tutta la sua per ora ristretta bibliografia.
Diamo uno sguardo alla trama di Sharp Objects.

Camille Preaker è riuscita a lasciare dietro di sé la soffocante e piccolo-borghese cittadina di Wind Gap, nella quale era cresciuta all’ombra di una madre, Adora, fin troppo protettiva e assillata dal mondo di apparenze caratteristico della società-bene di Wind Gap.

La ragazza, che deve ancora convivere con il trauma di aver visto morire sua sorella, è riuscita ad abbandonare fisicamente Wind Gap e in otto anni è diventata un’apprezzata giornalista a Chicago, ma il passato non l’ha mai lasciata dal punto di vista psicologico, e ancora adesso la donna ha tendenze autodistruttive, che si esplicitano in vari comportamenti, su tutti l’automutilarsi con qualsiasi oggetto appuntito o affilato che gli capiti sottomano.

E ora Camille dovrà tornare anche fisicamente nel luogo del trauma iniziale, visto che il suo capo la spedisce a Wind Gap per coprire la terribile storia dell’omicidio di una bambina e della scomparsa di una seconda ragazzina, Natalie Keene. Certo che il fatto di essere cresciuta in quel luogo dia a Camille un notevole vantaggio nella stesura degli articoli, il suo capo non ha esitazioni e la spinge a occuparsi della copertura mediatica.

Ben presto anche Natalie viene ritrovata cadavere e polizia, agente dell’FBI e la comunità tutta sono ormai certi che si tratti di un’unica mano, visto che a entrambe le bambine sono stati estratti i denti. Per Camille la fatica e la pressione sono doppie se non triple: oltre a dover scrivere di un caso orrendo, deve anche confrontarsi con certa ostilità da parte delle autorità e con il ritorno in una famiglia ormai aliena.

La madre è ancora la tiranna manipolatrice dalla quale Camille pensava di essere scappata per sempre, e si è aggiunta una sorellastra, Amma, che da un lato gode delle attenzioni esagerate che le riserva la sua famiglia, dall’altro lato sembra anche lei essere perfettamente in grado di manipolare le persone.

Su tutto questo si aggiungono i ricordi di Camille, sempre più vividi, come sempre più intense diventano le pulsioni autolesioniste, mentre un assassino è ancora in piena libertà e pronto ad agire nuovamente.

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Sharp Objects
566 Recensioni
Sharp Objects
  • Flynn, Gillian (Autore)

Articolo protocollato da Elvezio Sciallis

Elvezio Sciallis è stato uno dei più attenti e profondi conoscitori di narrativa e cinema di genere horror. Ha collaborato per molti anni con La Tela Nera e con Thriller Café prima della sua tragica scomparsa nel maggio 2019.

Elvezio Sciallis ha scritto 245 articoli: