Nonostante la versione cinematografica di Kubrick, Rapina a mano armata di Lionel White è probabilmente un romanzo poco conosciuto. Si tratta di un caper, genere con cui il compianto Donald Westlake, firmandosi come Richard Stark, ha appassionato tanti lettori. Questo libro merita di stare nella vostra biblioteca a stretto contatto con quelli che vedevano Parker come protagonista? La risposta ve la dà ThrillerCafe.it qua sotto…

Titolo: Rapina a mano armata
Autore: Lionel White
Editore: Sonzogno
Anno di pubblicazione: 2004
Traduttore: Bruno Tasso
Pagine: 215
ISBN: 8845411672
Prezzo: € 6,95

Trama in sintesi di Rapina a mano armata:
Johnny Clay ha progettato una rapina perfetta all’ippodromo di Long lsland, New York. Ha avuto quattro anni di prigione per elaborare il piano in ogni dettaglio, in attesa di tornare dalla fidanzata, Fay. E ora che è di nuovo a piede libero raccoglie tutti gli uomini adatti: il cassiere George Peatty, il barista Big Mike e il poliziotto Randy Kennan. Nessuno di loro ha precedenti penali, nessuno potrebbe essere collegato a un colpo messo a segno il giorno del Gran Premio, il cui bottino ammonterà a oltre due milioni di dollari. Ma c’è un imprevisto: la moglie di George, Sherry, intuisce i progetti del marito e decide di volere di più. Molto di più.
(dalla quarta di copertina)

Il caper è un genere che appassiona, probabilmente perché il lettore è curioso di vedere se il crimine pagherà e alla fine i rapinatori la faranno franca o il braccio duro della legge si abbatterà su di loro. Una curiosità forse alimentata da idee vagheggianti milioni di bottino e tanti saluti al lavoro, al mutuo da pagare e alle preoccupazioni economiche di ogni tipo. Nel caso non si venisse beccati, sarebbe po’ come vincere alla lotteria, nelle conseguenze. Ma il problema è che si tratta di far qualcosa di illegale e immorale, e quindi possiamo concederci il brivido del colpo grosso solo su carta, per questo tifiamo per il lestofante e speriamo riesca a godersi i frutti del suo crimine. Fa sentire un po’ appagati anche noi.
Rapina a mano armata è un titolo che la dice lunga, anche se con l’originale Clean break c’entra poco o potrebbe essere adatto a tutti i libri del genere. La trama poggia infatti più sulla preparazione, l’ansia del prima, il dubbio e la speranza, la trepidazione, la paura: le emozioni contrastanti che martellano gli animi dei protagonisti. Un ex galeotto, un poliziotto corrotto, un barista che gioca troppo ai cavalli, un impiegato con una moglie a cui dare di più… un assortimento variegato di aspiranti ricconi che s’imbarcano in un progetto ben congegnato, che potrebbe anche andare in porto, ma su cui grava l’incognita dell’intromissione di una donna disamorata del marito e attratta piuttosto dal denaro.
White intreccia un buon plot con stile rapido, talvolta scarno, dando voce ai protagonisti a turno affinché tutti assieme completino il mosaico, così come tutti assieme andranno incontro al successo o al fallimento. Che alla fine giunga l’uno o l’altro chiaramente non lo dico, e se non volete rovinarvi la sorpresa evitate di leggere la prefazione di Benson che spiattella a chiare lettere come finisca il libro. Vi basti sapere solo che nelle ultime pagine per me si va un po’ troppo veloce, proprio perché durante tutto l’arco della lettura l’interesse è sempre stato elevato e in conclusione avrei voluto qualcosa di più. Tuttavia, il romanzo si fa divorare in poco tempo: se dovesse capitarvi per le mani non credo non sarà capace d’intrattenervi per qualche ora.

Articolo protocollato da Giuseppe Pastore

Da sempre lettore accanito, Giuseppe Pastore si diletta anche a scrivere e ha pubblicato alcuni racconti su antologie e riviste e ottenuto vittorie e piazzamenti in numerosi concorsi letterari. E' autore (assieme a S. Valbonesi) del saggio "In due si uccide meglio", dedicato ai serial killer in coppia. Dal 2008 gestisce il ThrillerCafé, il locale virtuale dedicato al thriller più noto del web.

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