Crediamo non sia un caso se questo romanzo di Enrico Pandiani (Torino 1956) porti in epigrafe una citazione da “Il falcone maltese” di Dashiell Hammett, capostipite del genere Hardboiled americano. Divenuto poi un classico del film noir grazie a “Il mistero del falco” di John Huston.

Di quel genere Pandiani si fa erede consapevolmente, anche se sostituisce la spregiudicata San Francisco degli anni ‘30, con la non meno spregiudicata Parigi contemporanea; anche se i suoi personaggi, pur essendo dei duri, risultano alla fine un po’ meno cinici del coriaceo Humphrey Bogart-Sam Spade. “Ragione da vendere”, appena edito da Rizzoli, del poliziesco “duro” americano ha i ritmi accelerati, i dialoghi allusivi e beffardi, la ragionata violenza e, soprattutto, una trama complessa e tesa che, miracolosamente, funziona a meraviglia.

Al suo centro troviamo l’originale invenzione di Pandiani, “Les italiens”, una squadra della omicidi parigina composta quasi interamente da agenti di origine italiana, a suo tempo creata proprio per sfruttare lo spirito di corpo naturalmente esistente tra figli di immigrati della stessa patria e la loro contiguità con buona parte della malavita locale. Questo è il settimo romanzo che vede protagonisti “Les Italiens”, quindi una saga di successo. Il loro capo è il non ancora quarantenne commissario Pierre Mordenti, intuitivo, spregiudicato, se necessario violento, ma ricco di una propria umanità di fondo, testimoniata dal profondo affetto che lo lega alla sua bella compagna Tristane e al bambino di lei, che ormai sente come un proprio figlio.  E tutto ciò nonostante Tristane abbia il grave difetto di essere figlia del suo capo, il severo e implacabile direttore Le Normand, con il quale Mordenti ha un genuino rapporto di amore/odio.

Piena estate, mentre Mordenti è a cena insieme a Tristane dal suo collega Servandoni, si trova ad assistere in diretta, dal balcone, giù in strada, all’omicidio di un uomo e al rapimento di una giovane donna, che viene portata via a bordo di un’auto da alcuni orientali. Naturalmente sarà Mordenti a condurre le indagini, che lo trascineranno in una complicata storia di inglesi, vietnamiti e cinesi tutti a caccia di un’antichissima statua cinese di immenso valore: 80 milioni di sterline! A complicare le cose (ma alla fine a semplificarle) si affaccia sulla scena l’affascinante Zara Bosdaves, investigatore privato italiano, giunta a Parigi per salvare la propria figlia, che è appunto la ragazza rapita.

Qui l’autore realizza un suo personale e riuscito gioco di specchi, perché la Bosdaves è a sua volta protagonista di un’altra serie di romanzi di Pandiani. Un perfetto crossover, come direbbero gli appassionati di telefilm americani. Inutile dire che assisteremo a un piacevole lieto fine, in cui tutto, o quasi, andrà a posto.

Nonostante la tortuosità della trama il racconto fila liscio e la lettura è piacevolissima, grazie ai continui colpi di scena, alle frequenti scene d’azione e al fascino dei protagonisti. A emozionare gli appassionati di “letteratura gialla” è poi un colpo di genio dell’autore che colloca la sede degli “Italiens” in un Quai des Orfevres – sì proprio quello di Maigret – in smobilitazione, perché la polizia parigina sta lasciando la fascinosa, storica, ma ormai fatiscente sede per trasferirsi in un moderno palazzo in periferia. “Les Italiens” lavorano tra facchini che sgomberano mobili e archivi, in stanze spoglie dove sono rimaste solo poche sedie.

Nei suggestivi uffici che Simenon ha immortalato, ormai restano solo loro, in attesa di abbandonarli proprio al termine di questa indagine. E non c’è nessuno tra gli agenti che già non ne provi nostalgia. La circostanza ha forse un valore simbolico, una sorta di passaggio di consegne dal clima antiquato ma infinitamente affascinante del romanzo d’ambiente, letterario, giocato su una trama scarna ma ricca di connessioni psicologiche, al disinvolto giallo d’azione moderno, brillante e travolgente ma meno intenso, meno “umano”.

E in questa suggestione letteraria sta forse il miglior pregio di “Ragione da vendere”.

Recensione di Fausto Tanzarella.

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Ragione da vendere
  • Pandiani, Enrico (Autore)

Articolo protocollato da Fausto Tanzarella

Fausto Tanzarella è nato a Taranto nel 1951, dal 1975 vive a Siena; laureato in giurisprudenza ha lavorato nei servizi legali di un istituto di credito. Editore, pubblicista e scrittore, è autore di una serie di romanzi gialli ambientati nella Siena del XIV secolo: “I giorni del corvo” 2009; “Un’ombra nera”, 2011; “Il codice dei corpi”, 2015; “Affresco” 2017 e da ultimo, nel novembre 2021, “Prigionieri del sangue”; tutti editi dalla Pascal Editrice. Tanzarella ha pubblicato anche due gialli di ambientazione moderna: “Via delle Vergini” (Mauro Pagliai editore) con il quale è risultato finalista nel premio letterario “Garfagnana in giallo” 2014 e il “Il cerchio del fantasma”, Oakmond Publishing, 2018.

Fausto Tanzarella ha scritto 55 articoli: