Le parole mute del tempo - Giovanni e Francesco Belfiori

Novecento Editore

La prima indagine del commissario della Polizia Stradale Livio Bacci è un cold-case vecchio di trent'anni. Una mattina di aprile, nella sua casa sulle colline adriatiche, gli giunge un anonimo biglietto in cui l'autore sembra voler confessare un omicidio che trent'anni prima era stato archiviato sbrigativamente come un incidente in mare. La vita del commissario cambia di colpo: deve tornare indietro al 1983, perché Giulia, la ragazza trovata annegata nell'Adriatico, era la sua fidanzata del liceo.
Una indagine fatta di ricordi, ricostruzioni del passato e indagini nel tempo presente, mentre Bacci sprofonda sempre più nella nostalgia di una gioventù targata anni Ottanta, in una voragine di rimorsi, rabbia, interrogativi.
Un lungo flash-back, accompagnato dalla colonna sonora di quel periodo, ricostruisce la vicenda che all'inizio di quel decennio segnò l'estate della cittadina adriatica: una festa sulla spiaggia di fine anno scolastico, fra compagni di classe, si trasforma in tragedia, con l'annegamento della giovane Giulia, fidanzata di Livio e figlia del potente avvocato Di Marzio.
Le indagini sono condotte da uno “sbirro” dal nome poco marziale, Cosimo Labufala, e fra Livio e il poliziotto nasce un'amicizia che sarà anche una sorta di rito di passaggio dall'adolescenza all'età adulta.
L’anziano commissario guida il giovane Livio attraverso il labirinto di specchi della vita: ciò che appare difficilmente è ciò che è e il ragazzo è pronto a pagarne le conseguenze sulla sua pelle.
Le illazioni, gli articoli dei giornali locali, le voci della strada e infine le ipotesi messe a punto da Labufala con l'aiuto del giovane Livio; ipotesi tutte indiziarie, senza una prova, e così il magistrato decide di archiviare tutto come un incidente. E ora, dopo trent'anni, un biglietto con due semplici parole, “io so”, seguite dal nome di Giulia con l'anno di nascita e di morte, rimette in moto una sorta di macchina del tempo, con Livio che faticosamente riprende il filo interrotto con il suo passato: recupera nomi, visi e numeri di telefono, e con l'aiuto del fido Brunori decide di cercare la verità, in una privata e dolorosa inchiesta che coinvolge affetti e amici di un tempo. Un lavoro investigativo difficile, perché nessuno vuole rammentare quella tragedia, nessuno sembra colpevole, ma dopo trent'anni c'è ancora qualcuno che possa essere definito 'colpevole'?
Ma Livio sa che deve andare avanti: non gli basta sapere, vuole vedere negli occhi chi ha ucciso Giulia. Perché sa chi è stato, sono trent'anni che sa chi è stato. Eppure la verità a volte è come il passato: immergersi dentro significa fare i conti anche con ciò che si vorrebbe dimenticare o non si vorrebbe conoscere. La verità deve davvero essere guardata in faccia, e questa volta Livio si troverà davanti, come in uno specchio magico, se stesso e i suoi compagni di scuola trent'anni prima. In apparenza tutti innocenti e tutti colpevoli, fino a che il finale rivelerà, in un crescendo drammatico, chi fra tutti è responsabile della morte di Giulia. Livio Bacci -ragazzo e uomo- è pronto per una nuova indagine. Quella sulla sua vita.

Da oggi indaga Livio Bacci, il commissario della Polstrada: il primo caso in riva all'Adriatico

Il nuovo personaggio letterario nasce dalla creatività di due fratelli, Giovanni e Francesco Belfiori, figli di un vero poliziotto della Polizia Stradale

Da oggi anche la Polizia Stradale ha il suo investigatore letterario: si chiama Livio Bacci ed è un commissario della Polstrada nato dalla fantasia di due fratelli, Giovanni e Francesco Belfiori, figli di un vero poliziotto della Stradale. La sua prima indagine, “Le parole mute del tempo”, esce in libreria in questi giorni per i tipi della casa editrice Novecento, nella collana Calibro 9 diretta da Paolo Roversi.
Nel suo primo caso Bacci si trova alle prese con un cold case: una vecchia storia degli anni Ottanta, fra il mare Adriatico, le feste estive sulla spiaggia, la musica dei Duran Duran, le grandi compagnie giovanili. A farlo tornare indietro nel tempo è un biglietto trovato nella cassetta delle lettere, con scritte poche parole e due date: “Giulia 1965-1983. Io so”. Giulia era la ragazza di Livio, un amore durato pochi mesi, quando entrambi erano diciottenni, e culminato con la sparizione della ragazza, una sera d’estate, durante una delle tante feste in spiaggia. Chi ha scritto, dopo tanto tempo, quel biglietto,? E perché? Livio Bacci, commissario quasi cinquantenne, collezionista di angeli, fumatore e boxeur, è chiamato ad affrontare i propri ricordi, i propri dubbi e la sconvolgente verità che si nasconde da trent’anni dietro il caso della ragazza Giulia.
Il romanzo è ambientato negli anni duemila, ma un lungo flashback della memoria ci riporta alla torrida estate del 1983, l'anno successivo ai mondiali vinti dagli azzurri al Santiago Bernabeu di Madrid, l'anno dei 99 Luftballons della tedesca Nena e della Sanremo di ‘Vita spericolata’ di Vasco Rossi, dell'arresto del conduttore tv Enzo Tortora e del primo governo a guida socialista. Per il giovane Livio, però, fu anche l'anno in cui tutto cambiò, in cui decise che forse il suo destino era quello di diventare uno 'sbirro'.

Autori
Giovanni, giornalista e ideatore del Passaggi Festival di Fano, e Francesco Belfiori, insegnante e sceneggiatore di cortometraggi, è il primo libro che scrivono insieme. “Le parole mute del tempo” è disponibile nelle librerie e nei siti online di acquisto libri.


Informazioni sul volume

Titolo: Le parole mute del tempo
Autore: Giovanni e Francesco Belfiori
Editore: Novecento Editore, Collana Calibro 9
Prezzo: 9,90 €
ISBN: 9788899316471

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