Peccato mortale thriller storico di Carlo LucarelliEinaudi e Carlo Lucarelli hanno messo una marcia in più e portano nelle librerie italiane Peccato mortale, una nuova indagine per il commissario De Luca, che presenta perlomeno due motivi di spiccato interesse.

Da un lato segna un periodo di attività intensa e di prolificità per l’autore parmense: la serie di De Luca è composta da: Carta bianca (1990), L’estate torbida (1991), Via delle Oche (1996) e infine il più recente Intrigo Italiano (2017), fa quindi piacere vedere pubblicato un nuovo titolo a così breve distanza dall’ultimo.

Dall’altro lato, Peccato mortale si avventura in una indagine e viaggio a ritroso che, pur essendo da sempre una delle cifre più importanti e interessanti di questa serie, in questo caso meritano lo spot principale alla luce del riflettore.

Proprio recensendo Intrigo italiano, infatti, il nostro Alessandro Bullo ne aveva citato un breve passaggio che a mio modo di vedere rappresenta il cuore della serie intera e, in generale, dell’importanza della storia, del ricordare e del narrare:

“Abbiamo sempre dimenticato tutto. Qualunque cosa accada ora, abbiamo bisogno di andare a recuperarne le radici nel passato.”

Peccato mortale ricorda. All’interno di un ciclo di storie che ripercorrono uno dei periodi più tragici e orrendi della nostra Storia recente, Peccato mortale sceglie di risalire ancora un po’ la corrente e andare a spiare nel passato del commissario De Luca.

Scopriremo così che c’è una grave macchia nella vita trascorsa di De Luca, e come spesso accade, questi eventi, questi errori e scheletri, ci rendono ricattabili e ci danneggiano più o meno irrimediabilmente, obbligandoci in seguito a sforzi enormi per pareggiare i conti.
Andiamo a scoprire qualche cenno in più sulla trama di Peccato mortale.

Nel corso della seconda metà del 1943 l’Italia vive un breve, anomalo e surreale periodo di transizione durante il quale si ritrova all’improvviso in sostanza libera dal giogo fascista per passare bruscamente sotto l’occupazione tedesca.

Sono giorni confusi e caotici, nei quali accade di tutto e che offrono l’opportunità per alcuni regolamenti di conti, nella speranza che vadano più o meno inosservati in mezzo al disordine che regna ovunque. In quel periodo De Luca sta operando presso la polizia criminale di Bologna e si trova ad affrontare un caso di omicidio che, inizialmente, sembra piuttosto semplice.

È stato infatti rinvenuto un corpo senza testa, e De Luca si prepara al consueto lavoro di routine per casi come questi: indagini su parenti e amici, tanto lavoro di gambe, eliminare una per una le piste inconcludenti e cercare di arrivare per eliminazione al sospettato principale o direttamente al colpevole. Magari rischiando qualcosa, magari esponendosi un po’, magari mettendo in conto anche qualche confronto fisico.

Ma il caso si complica e ben presto si metterà in mezzo la politica che, tenendo conto dei tempi, può essere molto pericolosa. De Luca vuole però chiudere le indagini a ogni costo, e in questo caso “ogni costo” potrebbe significare dover fare qualche compromesso, anche importante e di un certo peso…

Fino a questo punto il ciclo del commissario De Luca si era sviluppato in ordine cronologico. Nel primo romanzo, che è stato anche l’esordio e prima occasione di affermazione per Carlo Lucarelli, Carta bianca, si trattavano eventi accaduti alla fine della Repubblica di Salò.
Nel secondo titolo, L’estate torbida, ci eravamo spostati pochi mesi in avanti, a Seconda Guerra Mondiale finita, con un De Luca in fuga, tra Bologna e Ravenna.

Per quanto riguarda Via delle Oche il salto temporale è stato di quasi tre anni, nel 1948, con l’affermazione della Democrazia Cristiana, e in Intrigo italiano, infine, la cornice cronologica era quella dei mesi a cavallo fra 1953 e 1954.

Ora, con Peccato mortale, Carlo Lucarelli ha deciso di tornare indietro, per raccontarci questo evento così importante nella vita del suo protagonista: siamo già curiosi di sapere cosa attende De Luca nella prossima vicenda.

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Articolo protocollato da Simone Della Roggia

Appassionato di gialli e thriller, della buona cucina, e di bassotti (non necessariamente in quest'ordine). Scrittore a tempo perso, ovvero di notte. Passo molto tempo sui treni italiani, lo inganno leggendo.

Simone Della Roggia ha scritto 177 articoli: