operazione-chimeraAutore prolifico e ben conosciuto a chi ama lo spionaggio, anche e soprattutto per la sua continuazione della saga dedicata a Jason Bourne dopo la morte di Robert Ludlum , Eric Van Lustbader arriva nelle librerie italiane con il suo nuovo romanzo Operazione Chimera, edito da Piemme.
La storia vede protagonista Alli, unica figlia di Edward Carson, ex presidente degli Stati Uniti morto in un incidente stradale. Dopo la perdita del padre, la ragazza è entrata nell’accademia per agenti speciali dell’FBI, dove subito si dimostra uno degli allievi più promettenti per intuito e determinazione. Una notte, però, nel campus viene ritrovato un cadavere martoriato ed è quello del suo fidanzato. Alli viene accusata dell’omicidio e si ritrova nel mirino di polizia locale, servizi segreti e FBI. Sconvolta per l’accaduto, lei continua a professarsi innocente benché nessuno le creda. L’unico a dar credito alle sue parole è Jack McClure, agente della Sicurezza Nazionale da tempo molto vicino alla famiglia Carson. Assieme, nel tentativo di fare chiarezza sulla faccenda, i due restano coinvolti in qualcosa di molto più grosso: l’operazione Chimera, che il nuovo presidente ha lanciato per catturare un pericoloso criminale albanese, un uomo i cui traffici minacciano la sicurezza nazionale e con una mente diabolica priva di sentimenti e pietà. La loro vita sarà appesa a un filo molto sottile.

Tratto dal sito dell’editore, vi riportiamo un passo del prologo.

Prologo

Valona, Albania

Due giovani donne corrono. Sembrano delle ragazzine, esili fanciulle che sfrecciano sull’antico selciato, tra le facciate di case immerse nel buio di uno dei soliti blackout. Dietro le fi nestre occhieggiano le luci tremolanti delle candele, creando un’atmosfera di desolazione e rivelando la presenza di un’altra città nascosta dentro la città. La più giovane delle ragazze avrà al massimo tredici anni: benché più alta e robusta della sua compagna, è ancora una bambina.
Le guglie della cattedrale, sotto la luce argentata della luna, restano indifferenti alla striscia rossa dell’alba che comincia a tingere l’orizzonte. Le stelle risplendono di una luce vivida, come diamanti purissimi. Non c’è un alito di vento; gli alberi, perfettamente immobili, proiettano ombre impenetrabili.
Un vecchio, scheletrico come i rami protesi sopra la sua testa, si riscuote dal torpore della sbornia, disturbato dal rumore dei passi che risuonano nella piccola piazza. Si solleva dalla panchina che è il suo giaciglio e la sua casa. Incrocia la braccia sul petto ossuto, fi ssando le ragazze con aria di rimprovero. Una delle due se ne accorge: si ferma e si toglie le scarpe. Adesso sono entrambe scalze e scappano via senza fare rumore, come ombre inseguite dalla prima luce del sole.
Si infilano in un vicolo maleodorante, tra bidoni traboccanti di immondizia. Una creatura solleva la testa, ringhiando e mostrando i denti gialli. Ha delle grandi orecchie appuntite, che la fanno assomigliare più a uno sciacallo che a un cane. Le ragazze scartano di lato, per evitare di passargli accanto, e raggiungono l’estremità opposta del vicolo. Sbucano in una strada altrettanto buia, disseminata di bandiere strappate, scarpe, berretti che i rivoltosi si sono lasciati dietro fuggendo alle cariche della polizia.

L’estratto intero potete scaricarlo qui.

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Articolo protocollato da Giuseppe Pastore

Da sempre lettore accanito, Giuseppe Pastore si diletta anche a scrivere e ha pubblicato alcuni racconti su antologie e riviste e ottenuto vittorie e piazzamenti in numerosi concorsi letterari. E' autore (assieme a S. Valbonesi) del saggio "In due si uccide meglio", dedicato ai serial killer in coppia. Dal 2008 gestisce il ThrillerCafé, il locale virtuale dedicato al thriller più noto del web.

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