Non piangere di Mary KubicaCon Non piangere HarperCollins Italia continua a offrirci avvincenti romanzi di Mary Kubica dopo averci già intrattenuti con La sconosciuta.
Apparso in originale nel 2016 per Harlequin Books con il titolo di Don’t you cry, Non piangere è ora pubblicato in Italia con la traduzione di Chiara Alberghetti.

In questo suo nuovo romanzo l’ex professoressa di storia, diventata autrice di successo, continua ad affinare il suo stile e al contempo a rimanere concentrata sulle tematiche a lei più care. Il risultato di queste due azioni, in pratica, porta Mary Kubica a scrivere sempre meglio quel che già conosce molto bene.
Scopriamo qualche elemento della trama di Non piangere.

Quinn Collins è una ventenne che comincia ad affacciarsi sul mondo ed è molto contenta della sua coinquilina, Esther Vaughan. Ogni tanto la ragazza è un po’ prepotente e ha degli scatti d’ira, ma generalmente è una persona ideale con la quale dividere l’appartamento a Chicago. Ma la soddisfazione di Quinn è destinata a sparire durante una fredda mattina di novembre: la sveglia di Esther continua a suonare e Quinn alla fine è costretta ad alzarsi per spegnerla, salvo scoprire che la ragazza non è in casa, non ha lasciato indizi su dove si sia recata, la finestra della camera è aperta e molti possedimenti personali sono ancora lì.

Che fine ha fatto Esther? Non sentendosi tranquilla ad aspettare il canonico lasso di tempo richiesto prima di poter denunciarne la scomparsa, Quinn fruga fra le cose di Esther e trova una lettera d’amore, firmata dalla ragazza, che ha però anche alcuni toni un po’ inquietanti, da stalker. Come se non bastasse, Quinn scopre che Esther stava cercando una nuova coinquilina con la quale rimpiazzarla. Che fine ha fatto Esther? Cosa significa quella lettera?

Nel frattempo, a circa un’oretta di viaggio da Chicago, in una piccola città costiera del Michigan, Alex Gallo incontra finalmente qualcuno in grado di interrompere la monotonia della sua vita quotidiana e delle sue scarse aspettative future. Il diciottenne ha scelto di non proseguire gli studi per accudire il padre alcolizzato e si accontenta di un modesto lavoro come lavapiatti in una caffetteria. Ma quando una donna misteriosa farà ingresso nel locale fra i due scatterà istantaneamente l’attrazione.
Ma, come sempre nei romanzi di Mary Kubica, le apparenze ingannano…

Mary Kubica, come detto, affina di romanzo in romanzo la sua capacità narrativa e in Non piangere sceglie di sacrificare parte della tensione e dell’azione in favore della costruzione di atmosfere e personaggi.
Per buona metà del volume, infatti, non accade molto in termini di trama ma si accumulano una serie di dati e sensazioni che troveranno poi sfogo nella seconda parte, quando le vicende cominceranno a incrociarsi e stringersi.

Due le voci narranti e due gli ambienti principali, al punto che quella che all’inizio sembrava essere la potenziale protagonista, Esther, passa in secondo piano rispetto a Quinn e Alex.
E fra queste due figure principali spicca sicuramente Quinn, più attiva a intraprendente, rispetto a un Alex che talvolta sembra essere un po’ limitato in un ruolo di osservatore.
Ma è comunque Alex a incontrare maggiore simpatia da parte nostra, in quanto appare come una persona disinteressata, empatica e altruista, mentre in Quinn spesso queste emozioni latitano.

Quinn è però il motore dell’azione, cerca di rintracciare Esther facendosi aiutare da un collega del quale è anche infatuata e è sempre più lacerata fra la preoccupazione per le sorti dell’amica e la comprensione, man mano che apprende più dati, che Esther non è quella che sembrava e forse è anche pericolosa.

Alex, d’altro canto, sembra quasi troppo perfettino per come si sacrifica per il padre o, per fare un altro esempio, per come aiuta una sua amica di circa cinquant’anni che, agorafobica, non riesce a uscire facilmente di casa. Diventa però anche il “mezzo” per introdurre nel romanzo anche un elemento, o piuttosto un’atmosfera, vagamente soprannaturale con la scoperta di una leggenda locale riguardante una possessione.
Si tratta di un inserimento tanto inaspettato quanto gradito, che aggiunge un quid particolare e che Mary Kubica potrebbe voler esplorare ulteriormente nel futuro.

Il lettore si trova man mano sempre più sprofondato e avvinto in una serie di dinamiche personali che conducono a twist e sorprese, anche se inizialmente è complicato immaginare come le due narrazioni principali finiranno con l’intrecciarsi.

Non piangere è una gradevole lettura estiva, sotto l’ombrellone o in montagna, ed è rivolto principalmente a quel tipo di lettore/lettrice che è più interessato a un vago senso di paura e pericolo nei confronti di qualche minaccia sconosciuta che all’incontro/scontro con la stessa minaccia.

Contano di più attesa e mistero che la rivelazione e il finale: Non piangere è un thriller psicologico a carburazione lenta e privo di violenza eccessiva, sangue o attenzione a dettagli semipornografici, in definitiva dedicato a quelle persone che amano più il viaggio che l’arrivare a destinazione.

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Non piangere
  • Kubica, Mary (Autore)

Articolo protocollato da Giuseppe Pastore

Da sempre lettore accanito, Giuseppe Pastore si diletta anche a scrivere e ha pubblicato alcuni racconti su antologie e riviste e ottenuto vittorie e piazzamenti in numerosi concorsi letterari. E' autore (assieme a S. Valbonesi) del saggio "In due si uccide meglio", dedicato ai serial killer in coppia. Dal 2008 gestisce il ThrillerCafé, il locale virtuale dedicato al thriller più noto del web.

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