Made in Sweden  di Roslund e ThunbergMondadori, nel pubblicare in Strade Blu Made in Sweden della coppia di autori svedesi Anders Roslund e Stefan Thunberg, ci fa capire chiaramente fin dalla copertina che tipo di romanzo stiamo per leggere e quel “un Romanzo Criminale a Stoccolma” lascia spazio a ben poche interpretazioni ma, d’altronde, la trama e alcuni fatti che riguardano uno degli autori sembrano proprio dar ragione alla casa editrice.

Può capitare infatti che in una famiglia ci sia una pecora nera, ma quando è la maggior parte dei tuoi parenti a darsi al crimine, ecco che il quadro diventa più complesso ed è chi cerca di guadagnarsi il pane in modo legale a essere visto come quello “strano”.
Ma prima di esplorare meglio questo dato, andiamo a curiosare nella trama di Made in Sweden:

Una sera d’inverno come tante altre, composta di gesti quotidiani in famiglia, con tre fratelli impegnati a rilassarsi a fine giornata, chi con i cartoni animati come Felix, chi ascoltando in cuffia della musica come Vincent. Tocca quindi a Leo, il maggiore dei tre, rispondere al telefono e rimanere stupito dalla voce di un fantasma che torna dal passato: all’altro capo della cornetta c’è Ivan, il loro padre, cacciato tempo fa. L’uomo annuncia il suo ritorno e poco dopo è sulla soglia di casa, vuole vendicarsi della donna che lo ha allontanato.
Ma Leo non è più un bambino e reagisce in maniera ferma, bloccando il padre che, dopo questa dimostrazione di forza e fermezza, si rassegna e, scomparendo nuovamente, gli lascia in pratica il testimone di capo famiglia.

Passano dieci anni e i tre ragazzi sono ormai uomini.
Uomini che purtroppo conoscono solo i metodi violenti e illegali del padre e ne seguono quindi le orme, svaligiando un deposito d’armi militari per poi cominciare, con quelle stesse armi, una serie di rapine che lasciano il segno in Svezia, facendoli diventare vere e proprie star.

Ma se il loro profondo legame affettuoso rappresenta una forza in grado di compattarli e farli agire uniti e fedeli, è anche un punto debole che rischia di esporli all’occhio attento di John Brocks, il detective che si occupa delle indagini.
Brocks ha infatti intravisto, in un video di sorveglianza, un evidente quanto insolito gesto di profondo affetto fra due dei rapinatori e comincia a pensare che la banda sia unita da qualcosa di più della semplice avidità…

Il tutto sarebbe già molto interessante da solo, ma quel che ha interessato ancora di più i lettori svedesi è il fatto che si tratta di una storia vera, narrata da qualcuno che conosce molto bene il significato di quella fratellanza.
Stefan Thunberg infatti, noto sceneggiatore che ha in curriculum parecchi successi ai box office svedesi, è il fratello “buono” della famigerata Militärligan, una banda criminale composta da suo padre e dai suoi fratelli: mentre Stefan stendeva copioni per serie tv di successo loro svaligiavano banche.

Per scrivere questa versione romanzata delle gesta della sua famiglia Stefan ha collaborato con un noto autore di gialli, Anders Roslund , abituato da tempo a scrivere a quattro mani, visto che il suo nome è legato ai successi editoriali della nota coppia Roslund/Hellström.

Il risultato?
Un romanzo che è arrivato velocemente in cima alla classifica dei best seller in Svezia, sta per essere tradotto in moltissime lingue e diventerà quindi un film visto che DreamWorks ne ha già acquistato i diritti.
Serve altro per farvi capire che ci troviamo di fronte a un caso editoriale importante e che è meglio non lasciarsi sfuggire questa lettura?

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Un romanzo criminale a Stoccolma. Made in Sweden
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