Apprezzatissimo autore de Io ti troverò, Shave Stevens viene pubblicato nuovamente in Italia, sempre da Fazi: ad arrivare nelle nostre librerie è in questi giorni L’ora della caccia.
The Anvil Chorus, questo il titolo originale, è un libro del 1985, l’ultimo dei sei firmati dall’autore tra prima che sparisse nel nulla. Uno scrittore avvolto nel mistero Stevens: non si sa neanche se sia realmente esistito o si tratti di uno pseudonimo. Su altri siti italiani si può leggere che è deceduto nel 2007, ma non ho trovato nessuna conferma a questa affermazione su testate statunitensi e anzi ritengo che qualcuno abbia associato a lui la data di morte di un omonimo (effettivamente scomparso nel dicembre 2007) e come spesso accade l’errore si sia trasmesso senza che nessuno si sia preso la briga di verificare. Che fine abbia fatto, quindi non si sa. Intanto, questa traduzione sicuramente renderà contenti quanti già sono rimasti entusiasti del precedente romanzo, e a beneficio loro e di tutti i curiosi, ecco a seguire la trama de L’ora della caccia, il cui protagonista Cesar Dreyfus pare in qualche modo imparentato con quell’Alfred conosciuto per il celeberrimo Affare Dreyfus.

Parigi, 1975. Un uomo viene trovato impiccato a una corda di pianoforte. Il suo nome è Dieter Bock, vecchio gerarca delle SS. La tesi del suicidio è presto abbandonata, e l’ispettore Dreyfus prende in mano l’inchiesta, lui unico superstite di una famiglia ebrea sterminata ad Auschwitz. Le piste di ricerca sono innumerevoli e complesse, si passa dalle azioni del Mossad fino all’implicazione dei servizi segreti occidentali che avrebbero utilizzato la collaborazione di Dieter Bock dopo la guerra. La scoperta da parte di Dreyfus che altre tre morti sono legate alla sua inchiesta, quella di un banchiere svizzero, di un industriale belga e di un diplomatico inglese, è l’inizio di una serie di colpi di scena in cui tutte le apparenze si riveleranno sbagliate.

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Articolo protocollato da Giuseppe Pastore

Da sempre lettore accanito, Giuseppe Pastore si diletta anche a scrivere e ha pubblicato alcuni racconti su antologie e riviste e ottenuto vittorie e piazzamenti in numerosi concorsi letterari. E' autore (assieme a S. Valbonesi) del saggio "In due si uccide meglio", dedicato ai serial killer in coppia. Dal 2008 gestisce il ThrillerCafé, il locale virtuale dedicato al thriller più noto del web.

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