Piemme ha recentemente dato alle stampe Le tre bambine di Jane Corry, un romanzo nel quale i drammi del presente hanno profonde radici nel passato.
Jane Corry è già stata pubblicata precedentemente da Piemme in due occasioni, con La nuova moglie e Cattive sorelle, e dopo i successi di pubblico e critica sia nel Regno Unito che negli Usa, sta affermandosi anche in Italia quale importante autrice di thriller psicologici.
Un ingrediente fondamentale del genere scelto da Jane Corry è il continuo gioco di rimandi con il passato, che spesso nasconde traumi ed eventi in grado di spiegare i comportamenti, solitamente devianti e criminali, del presente.
Così accade anche in Le tre bambine, un romanzo che, come altri successi dell’autrice, è imperniato su protagoniste femminili. Sono particolarmente indicative, a tal riguardo, alcune frasi riportate in copertina o all’interno del volume, che lasciano presagire il nucleo drammatico de Le tre bambine.
Una buona, una cattiva, una morta.
Tre bambine, quindici anni fa. Il legame di due sorelle spezzato per sempre. Una vita intera di bugie.
Affermata autrice di best-seller, Jane Corry ha un passato da giornalista, con importanti collaborazioni con testate inglesi quali Woman, il Daily Telegraph e Times. A queste esperienze si aggiungono anche lunghi periodi in qualità di insegnante di scrittura creativa sia all’università di Oxford che, elemento basilare, in un carcere maschile. Quest’ultima è una esperienza di notevole importanza per la sua carriera di scrittrice, in quanto apparirà, più o meno alterata, in alcune sue opere compresa anche, come vedrete, la presente Le tre bambine.
Jane Corry ha anche stabilito, nel corso della sua carriera, un forte legame con l’Italia, che comprende non solo le pubblicazioni da parte di Piemme ma anche l’assidua frequentazione del Women’s Fiction Festival di Matera.
Le tre bambine è uscito in lingua originale nel 2017 per Penguin, con il titolo di Blood Sisters, e arriva nelle nostre librerie con la traduzione di Ilenia Provenzi.
La storia de Le tre bambine viene raccontata principalmente tramite i due punti di vista di Kitty e Allison e su due linee temporali diverse, dato che assicura molte possibili variazioni al narrato.
Diamo ora uno sguardo ravvicinato alla trame de Le tre bambine.
Tre bambine si recano a scuole durante una mattinata piena di sole. Entro un’ora, una di loro sarà morta.
Quindici anni dopo, Kitty è rinchiusa in un istituto e le sue speranze di uscirne sono piuttosto basse. Da tempo si muove solo con una sedia a rotelle e continua a non capire cosa le sia successo, come sia arrivata in quel posto. I suoi pensieri sono poco chiari e fatica a farsi un quadro della situazione, ma negli ultimi tempi cominciano a emergere immagini e a consolidarsi memorie di accadimenti passati. E quando scorge nell’istituto una faccia stranamente famigliare, comincia ad avere paura…
Sempre quindici anni dopo. Allison è una insegnante d’arte che all’apparenza sembra completamente normale. Il suo impiego presso un college di Londra non le riesce a garantire sicurezza economica, e così ha accettato un secondo lavoro come insegnante d’arte in una prigione maschile. Poco dopo aver cominciato le sue lezioni, comincia a ricevere strani e anonimi messaggi che sembrano scritti da qualcuno in grado di seguire ogni sua mossa, e poco dopo nella sua classe irrompe la violenza.
Qualcuno sta osservando con attenzione Kitty e Allison, un qualcuno proveniente dal loro passato. Un qualcuno in cerca di vendetta…
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Articolo protocollato da Giuseppe Pastore
Da sempre lettore accanito, Giuseppe Pastore si diletta anche a scrivere e ha pubblicato alcuni racconti su antologie e riviste e ottenuto vittorie e piazzamenti in numerosi concorsi letterari. E' autore (assieme a S. Valbonesi) del saggio "In due si uccide meglio", dedicato ai serial killer in coppia. Dal 2008 gestisce il ThrillerCafé, il locale virtuale dedicato al thriller più noto del web.Giuseppe Pastore ha scritto 1646 articoli: visita la sua pagina.
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