Plurinominato ai maggiori premi per la crime fiction nel 2011, dal CWA Dagger Award all’Edgar Award, passando per Barry Award, Hammet Prize e Los Angeles Times Book Prize, recensiamo oggi L’avvoltoio (titolo originale Crooked Letter, Crooked Letter) di Tom Franklin.

Titolo: L’avvoltoio
Autore: Tom Franklin
Editore: Piemme – linea rossa
Traduzione: Sebastiano Pezzani

Per la prima volta viene pubblicato in Italia Tom Franklin, si occupa di scrittura creativa e ama inventare storie ambientate nella sua terra d’origine, il Mississipi. La scelta del titolo italiano ‘L’avvoltoio‘, edito da Piemme – Linea Rossa, forse è ispirato al famoso racconto di Kafka? Nel libro l’autore descrive il complicato rapporto con il proprio padre, un padre che non sa dimostrare affetto e che lo fa sentire inadeguato. Tale atteggiamento sembra proprio riflettersi anche nei due protagonisti della vicenda di Franklin, incapaci di avere una relazione con un padre assente.
La storia che ci racconta l’autore parla di amicizie e sconfitte, di umiltà e inadeguatezza. Sullo sfondo il Mississipi, lo stato americano che più di ogni altro si porta dietro la nomea di essere tra i più segregazionisti della storia. Eppure il Mississipi è luogo di culture diverse, terra prevalsa dalla vegetazione che sembra voler riserbare i segreti di una comunità, che pur conoscendo la crescita, ha radici tanto profonde da rimanere radicata nelle sue ideologie. Tradizionalisti, poco inclini alle novità, la cittadina di Chabot ha pochi negozi, nessuno svago, abitanti dal carattere mite che mantengono le distanze dagli altri. Fin da piccoli il colore della pelle è un distintivo che cataloga le persone in una condizione sociale di ristrettezza e sottomissione per i neri, privilegiata e di agiatezza per i bianchi. Larry e Silas sono facce della stessa medaglia, il primo bianco con un padre meccanico con cui ha poca confidenza, il secondo è di colore, vive insieme alla madre in una baracca. Nonostante le diversità i due ragazzi diventeranno durante un’estate, amici, seppur le famiglie non vedano di buon occhio quel loro frequentarsi. Anche caratterialmente i due ragazzi sono diversi: Larry ama leggere libri horror, è introverso e fatica a trovare il suo posto a scuola come a casa. Nonostante lui sia favorito perché bianco, vive invece quel disagio di sentirsi inferiore tipico di chi appartiene ad una minoranza. Silas dal canto suo è più audace anche nei confronti dei compagni, ama lo sport e stare all’aria aperta. Il ragazzo sembra non risentire troppo del colore della propria pelle anche se la sua condizione economica è inferiore rispetto all’amico. L’aspetto dei due ragazzi tende a confondere il narrato, forse perché ci si aspetterebbe che sia il ragazzo nero a vivere la vita da escluso, invece avviene proprio il contrario e mentre Larry rimarrà in paese anche da adulto, adagiandosi sull’arretratezza di un luogo ostico, all’interno di un’officina che non conosce clienti, Silas si costruirà un futuro, prima come giocatore di baseball adottando il soprannome di 32, per poi tornare al paese con la nomina di poliziotto benvoluto da tutta la comunità, d’altro canto un distintivo è sintomo di fiducia e stima.
Il racconto si dipanerà quando scompare una ragazza e Larry, che ha un passato che nessuno ha dimenticato, finirà di nuovo nei guai. Il narrato è alternato tra flash back di presente e passato, in cui i due vivono le loro esistenze complicate, riservandoci fino all’ultimo tante sorprese. C’è un cattivo, un buono, un delitto che vuole il suo colpevole, ma anche la necessità di un riscatto morale, dei sentimenti che prevalgono su tutto il resto. Un romanzo da leggere per riscoprire un thriller non fine a se stesso, ma sentimenti e culture che fanno da protagonisti ad una storia che rimane in mente anche dopo aver terminato la lettura. L’avvoltoio miscela narrazione vera e propria con scorci di duro realismo, una piacevole nota introspettiva e un thrilling sottile.

L’avvoltoio, di Tom Franklin: acquistalo su Amazon!

Articolo protocollato da Arianna e Selena Mannella

Arianna e Selena Mannella Collaborano al magazine Albatros per il quale intervistano personaggi del jet set nazionale e internazionale e con Thriller Magazine, nel quale curano la rubrica “Ordinaria Follia”. Sono addette stampa e editor.

Arianna e Selena Mannella ha scritto 55 articoli: