La sparizione - Andrea FazioliE’ da poco uscito per Guanda il nuovo libro di Andrea Fazioli, già autore de L’uomo senza casa e Come rapinare una banca svizzera.
La trama del romanzo, che s’intitola La sparizione, è questa:

Natalia ha diciassette anni, studia al liceo, è una ragazza graziosa, con una vita normale. Ma il dolore bussa alla sua porta: il padre, un medico di Lugano, muore d’infarto e lei, per affrontare il lutto, si rifugia con la madre nella loro casa di Corvesco, tra le montagne del Canton Ticino. E lì un delitto sconvolge il suo già difficile equilibrio. Natalia, di colpo, smette di parlare. I suoi ricordi sono confusi, forse ha visto qualcosa, ma non riesce a esprimersi: lo shock le ha chiuso la bocca. Suo padre ha lasciato in giro delle carte che nascondono un mistero inquietante, e nel paese cresce la tensione. Natalia ha paura, non sa più di chi fidarsi, fugge. Ma poi fa uno strano incontro. Il caso vuole che a Corvesco abiti anche Elia Contini, il protagonista dei precedenti romanzi di Andrea Fazioli. Il fatto che abbia smesso di fare il poliziotto privato e si arrabatti in un giornale di provincia non toglie nulla alla sua curiosità e alla sua vocazione a tuffarsi nei guai. Così, suo malgrado, Contini si trova alle prese con un nuovo enigma: cosa faceva Natalia nel bosco, da chi si sentiva minacciata? Attorno all’ex detective e alla ragazza che tace si muovono personaggi soltanto in apparenza irreprensibili: poliziotti, medici, avvocati. E nella geografia circoscritta del Canton Ticino che si succedono i colpi di scena di una storia il cui sottile filo d’ironia non cancella i risvolti drammatici. E dove il silenzio della paura diventa la paura del silenzio.

Se vi ha incuriosito, vi propongo anche l’incipit:

Enzo morì prima di colazione, mentre faceva il nodo alla cravatta. Il caffè era pronto. Sonia lo chiamò due volte, ma Enzo non rispose. Sonia lo trovò accasciato davanti allo specchio, con in mano una cravatta blu a righine bianche. Di solito Enzo si vestiva e poi, prima di uscire, mandava giù un caffè in piedi sulla soglia della cucina.
Sonia chiamò il pronto intervento e tentò di salvare suo marito. Enzo non era cosciente, non respirava, non aveva polso. In casa non avevano un defibrillatore, ma Sonia era infermiera e conosceva le tecniche di rianimazione cardio-polmonare. Sapeva che in caso di arresto cardiaco tutto dipende dai primi minuti: stay and play, come dicono gli americani, ogni secondo perso può essere fatale. Benché le statistiche siano incoraggianti, chi lavora nel settore che ogni caso ha la sua storia. Infatti all’arrivo dell’ambulanza Enzo era già morto.

Che ne dite, pensate di leggerlo?

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Articolo protocollato da Giuseppe Pastore

Da sempre lettore accanito, Giuseppe Pastore si diletta anche a scrivere e ha pubblicato alcuni racconti su antologie e riviste e ottenuto vittorie e piazzamenti in numerosi concorsi letterari. E' autore (assieme a S. Valbonesi) del saggio "In due si uccide meglio", dedicato ai serial killer in coppia. Dal 2008 gestisce il ThrillerCafé, il locale virtuale dedicato al thriller più noto del web.

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