E’ La pattuglia dell’alba il titolo italiano di “Dawn Patrol”, romanzo di Don Winslow (L’inverno di Frankie Machine, Il potere del cane) in libreria per Einaudi dal 9 marzo 2010 e nominato ai Barry Awards 2009.
L’ha recensito per Thrillercafe Michele Fiano.

Titolo: La pattuglia dell’alba
Autore: Don Winslow
Editore: Einaudi
Anno di pubblicazione: 2010
Pagine: 365
Traduttore: Luca Conti

Trama in sintesi:
Ex poliziotto, adesso detective privato, Boone Daniels non vuole molto dalla vita: gli basta poter uscire all’alba a surfare con la sua inseparabile pattuglia di amici e qualche tortilla da farcire di carne o uova. Quando lo studio di avvocati per cui lavora gli ordina di rintracciare una spogliarellista, teste chiave in un caso di truffa a un’assicurazione, Boone si prefigge lo scopo di risolvere il caso entro quarantott’ore al massimo, e in ogni caso prima che su Pacific Beach arrivi la piú imponente mareggiata degli ultimi anni. Ma a San Diego, la capitale del sole e dei surfisti, niente è mai facile come appare, e il Messico è tanto vicino: ci vuole poco davvero perché un’indagine banale diventi una discesa all’inferno, che obbligherà Boone a fare i conti una volta per tutte con il proprio passato.

Dimenticatevi de Il potere del cane: dopo la nerissima saga sul narcotraffico del Centro America, Don Winslow ha sfornato un solarissimo lavoro dalle atmosfere diametralmente opposte. La pattuglia del titolo non riguarda infatti un manipolo di federales o agenti della DEA, bensì un ristretto e compatto team di surfisti che ha eletto la tavola a totem e il surf ad unica religione. I sei, dei quali riporto le variopinte note del risvolto di copertina alla fine dell’articolo, si riuniscono all’alba sulle spiagge di San Diego con un unico obiettivo: trovare “il dharma all’interno dell’onda”. E quale miglior occasione per farlo se non all’approssimarsi della più grossa mareggiata degli ultimi vent’anni, evento che incombe su tutta la storia. Nessuno di loro si atteggia ad icona da rivista di settore, il loro modo di fare si ricollega al movimento anarcoide che agitò il periodo hippy californiano. Naturalmente il romanzo è anche un ottimo thriller: il capo della pattuglia è un ex poliziotto reinventatosi investigatore privato che avrà a che fare con un caso dalle molteplici ed inaspettate sfaccettature.
Winslow si rivela un autore dal canone poliedrico, deliziandoci con una storia estiva e divertente, scevra dai toni drammatici e impegnati del precedente lavoro.
Il “San Francisco Chronicle” si è così sbilanciato: «…potrebbe essere il miglior thriller estivo di tutti i tempi»; Antonio D’Orrico, dal “Corriere Magazine” lo definisce il romanzo dell’estate, sostenendo che va letto come si leggono i salmi.
Il libro contiene, come in tutti i noir degni di questo nome, anche una velata ed irridente critica ad alcuni atteggiamenti delle classi più abbienti della zona. Un esempio su tutti è costituito dall’ambiguo chirurgo estetico che firma le proprie operazioni, considerandole autentiche creazioni. La dettagliata e torrida colonna sonora poi, piena di pietre miliari del genere che ereditò il nome dallo sport acquatico, fa apparire i Beach Boys come gli appartenenti ad un coro jodel tirolese.
Nelle prime cento pagine la storia appare poco intrigante, nelle successive, staccarsi dalla lettura è impossibile. Alcuni odii solo accennati nella fase iniziale trovano riscontro e motivazione nel corso del testo.
Se solo Winslow si fosse soffermato un po’ meno sulle descrizioni esageratamente minuziose dei luoghi (impegnando non poco il bravissimo Luca Conti nella traduzione) e avesse usato un po’ della paraffina che usano i suoi surfisti per rendere più scorrevoli le pagine, grideremmo ad un altro capolavoro. In ogni caso una lettura molto al di sopra della media in termini di puro intrattenimento. “Quasi” perfetto.

La pattuglia dell’alba:
Boone Daniels, ex poliziotto, ora investigatore privato, nato su una tavola da surf.
Sunny Day, una vera California Girl, ma sa cavalcare l’onda come nessun altro.
High Tide, centosettanta chili di carne e muscoli samoani, quando si tuffa è alta marea.
Dave the Love God, bagnino di salvataggio, una collezione di turiste da fare invidia.
Johnny Banzai, sangue giapponese, poliziotto, re delle parole incrociate.
Hang Twelve, rasta bianco, patito del surf, sei dita per piede.

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Articolo protocollato da Michele Fiano



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