La casa di carta 3 – serie TVLe prime due stagioni de La casa di carta hanno ottenuto eccellenti riscontri di pubblico e critica: è stata la serie non inglese più vista in assoluto su Netflix e ha vinto l’International Emmy Awards nel 2018 come Migliore serie tv drammatica.

Occorre anche ricordare che La casa di carta ha comunque diviso fortemente gli spettatori e ha ottenuto anche forti critiche negative per via di alcuni aspetti: eccessiva e artificiosa melodrammaticità, ricorso a un massiccio uso di stereotipi degli heist movie esasperandone la stessa stereotipicità, toni talvolta da “telenovela”…

A questi, per alcuni spettatori e critici italiani, si è aggiunta la per noi eccessiva “irritazione” per l’impiego della canzone partigiana Bella Ciao, da alcuni giudicato inadeguato.

A ogni modo tutti questi motivi, uniti ad alcuni aspetti estetici di forte impatto iconico quali per esempio le maschere di Salvador Dalí e le tute rosse impiegate dai criminali, sono stati considerati da molti altri dei punti di forza e il bilancio delle prime due stagioni, o meglio, della prima stagione de La casa di carta è stato indubbiamente positivo.

Proprio per questi ottimi riscontri Netflix ha non solo deciso di trasmettere una terza stagione del fortunato serial iberico ma si è anche occupata della produzione, unendo quindi forze con Vancouver Media, Atresmedia e Antena 3, e sarà quindi classificata come “serie originale Netflix” ed è una delle serie thriller e crime 2019 più attese in assoluto.

Buona parte delle riprese per questa terza stagione sono già state effettuate, alcune delle quali anche in Italia, ci sono varie novità riguardanti il cast ed è stato anche probabilmente svelato il “segreto” sul possibile target del prossimo colpo del professore e della sua squadra.

La casa di carta 3: cosa accadrà? (Contiene spoiler)

Erik Barmack, vice presidente della sezione International Originals di Netflix, ha comunicato già da tempo l’intenzione di girare una nuova stagione de La casa di carta e alcuni video trasmessi online recentemente, insieme a una serie di foto scattate sul set, ci permette di immaginare il possibile soggetto della terza stagione de la casa di carta anche se la produzione è stata molto accorta a non far trapelare molto.

Il finale della passata run ci ha lasciato con i criminali che, a parte tre decessi nelle loro fila (Oslo, Mosca e Berlino), sono riusciti a portare a termine il piano assicurandosi quasi un miliardo di euro.

Le due più grandi sorprese di questa stagione non sono nell’aggiunta di qualche personaggio e di attori nel cast bensì nel ritorno di un personaggio.

A gennaio 2019 sono state infatti girate alcune scene a Firenze, fra piazzale Michelangelo e piazza Duomo, ed era presente fra gli altri attori anche Pedro Alonso, l’attore che ha interpretato Berlino. Alonso è spuntato anche nel primo video di presentazione della nuova stagione, è quindi ipotizzabile che quanto abbiamo visto fosse una finta morte inscenata per depistare.

Conosciamo anche il probabile obiettivo del nuovo colpo della banda: a inizio dicembre 2018 è stata pubblicata su Instagram una fotografia del grattacielo madrileno che è sede della società di telecomunicazioni Telefónica, la principale della Spagna, e sulla facciata di quell’edificio è stato proiettato il volto di Salvador Dalí.

La casa di carta 1 e 2: dove eravamo rimasti?

In precedenza abbiamo più volte virgolettato termini come due stagioni o seconda stagione per via del modo molto particolare con il quale La casa di carta è stata prima programmata prima in Spagna e di seguito nel resto del mondo. La serie originale, che si intitola La casa de papel è andata in onda sul canale spagnolo Antena 3 in due tronconi distinti, pur trattando sempre di un singolo colpo: nove episodi durante la primavera del 2017 e altri sei in autunno, dopo una pausa estiva, per un totale di quindici episodi con una lunghezza variabile fra i 70 e 75 minuti ciascuno.

Si tratta di una durata piuttosto anomala per gli standard di Netflix e quindi la società statunitense ha scelto di montare in modo diverso l’intera opera (che in inglese è stata intitolata Money Heist), suddividendola in un totale di ventidue episodi di durata variabile fra i 40 e 50 minuti, programmando quindi la prima “stagione” a partire da fine dicembre 2017 e la seconda dal 6 aprile 2018 (con alcune eccezioni, come per esempio in Francia).
Per questo motivo si parla solitamente di due stagioni che però ora, in sede di riepilogo della trama (con spoiler sul finale), tratteremo come un blocco unico.

La casa di carta 1 e 2: riepilogo della trama

Sergio Marquina, conosciuto anche come Salvador Martín e meglio ancora come “il Professore” è un uomo geniale dal passato difficile, segnato da una malattia che lo ha confinato in ospedale per buona parte della sua infanzia. Tanto intelligente quanto privo di emozioni, è un uomo con svariati interessi, dalle arti marziali agli scacchi, passando per le lingue straniere e gli origami. Sta pensando e preparando da lungo tempo la “rapina perfetta” che prevede come primo passo il far penetrare un gruppo di persone all’interno della zecca di Stato spagnola, a Madrid, la Fábrica Nacional de Moneda y Timbre.

Una volta penetrata nell’edificio, la banda dovrà sequestrare le persone presenti e ingaggiare una lunga trattativa con le forze di polizia, per una durata prevista intorno alla decina di giorni. Questo lasso di tempo permetterà al gruppo due operazioni distinte: da un lato potrà stampare, tramite i macchinari presenti, quasi due miliardi e mezzo di euro e dall’altro lato completare il tunnel per l’evasione, perfezionando un lavoro in parte già eseguito.

Prima di procedere all’attuazione del piano, il Professore raduna le otto persone in una casa con terreno vicino a Toledo: lì i membri della gang dovranno rimanere circa cinque mesi per preparare alla perfezione ogni mossa. Ai componenti del gruppo vengono assegnati dei nomi di città: Berlino, che è in sostanza il luogotenente del professore e comanderà il resto, e quindi Tokyo, Mosca, Nairobi, Rio, Denver, Helsinki e Oslo.

Il Professore ha scelto queste persone in base alle loro conoscenze e capacità ma anche per il fatto che si tratta di individui che, per un motivo o per l’altro, non hanno più nulla da perdere e in più hanno tutti dei precedenti penali. Andiamoli a conoscere in rapida sequenza…

Berlino ha le doti del leader e riesce a essere calmo anche sotto pressione, è fratellastro del Professore e condivide con lui una certa incapacità alle relazioni e una forte misoginia che lo ha portato a ben cinque matrimoni, tutti falliti. Ha una malattia degenerativa che, pur non impedendogli di agire, ne condiziona le capacità.

Mosca è l’elemento più stabile ed esperto del gruppo, ha un passato da scassinatore e porta con sé anche Denver, suo figlio, che in precedenza è stato spacciatore e che, al contrario del padre, ha un temperamento più impulsivo e violento.

Tokyo è uno degli elementi più instabili del gruppo, in quanto molto impulsiva e preda delle emozioni e, contro ogni regola dettata in partenza, avvia una relazione sentimentale con Rio, che è parecchio più giovane di lei ed è stato inserito nel gruppo per via delle sue conoscenze tecniche, sia da programmatore informatico che da esperto di sistemi di allarme.

Nairobi è una falsaria molto capace, Oslo ed Helsinki, infine, sono due ex militari serbi, commilitoni e molto uniti.

La prima parte del piano procede alla perfezione: gli otto entrano nella zecca, sono vestiti con tute rosse e indossano maschere di Salvador Dalí e sequestrano ben 67 persone, provocando l’intervento delle forze dell’ordine capitanate dall’ispettore Raquel Murillo.
Fra i sequestrati c’è anche la figlia dell’ambasciatore britannico, persona importante ed elemento cruciale durante le trattazioni.

Nel corso dei giorni accadranno però molti avvenimenti che interferiranno con l’andamento del colpo, da varie relazioni amorose a resistenze da parte dei sequestrati, da tradimenti a liti e uccisioni e, a complicare il quadro, il piano prevede l’offerta di un milione di dollari a ciascuno dei sequestrati che vorrà collaborare fattivamente con i criminali.

Nel finale i rapinatori riescono a fuggire (insieme a Monica/Stoccolma, uno dei sequestrati, che si è innamorata di Denver) con quasi un miliardo di euro. Oslo e Mosca sono morti e Berlino si sacrifica per permettere la fuga al resto della banda.
Raquel nel frattempo è stata destituita e si è innamorata del Professore e lo raggiungerà qualche tempo dopo nelle Filippine.

La casa di carta 3: cast, registi, sceneggiatori e produzione

Nella terza stagione torna sicuramente il creatore e sceneggiatore delle due precedenti, Álex Pina, mentre non sappiamo ancora se ci saranno i vari registi dei precedenti episodi: Jesús Colmenar, Miguel Ángel Vivas, Álex Rodrigo, Alejandro Bazzano e Javier Quintas.

Confermata anche larga parte del cast, rivedremo infatti: Álvaro Morte (Il Professore), Itziar Ituño (Raquel Murillo), Enrique Arce (Arturo), Darko Peric (Helsinki), Alba Flores (Nairobi), Esther Acebo (Stoccolma), Kiti Mánver (Mariví), Juan Fernández (Colonnello Prieto), Jaime Lorente (Denver), Miguel Herrán (Rio), Mario de la Rosa (Suarez) e Ursula Corber (Tokyo).

A questo gruppo ormai rodato si aggiungeranno: Rodrigo de la Serna (l’Ingegnere), Fernando Cayo (Tamayo), Najwa Nimri (Alicia) e Hovik Keuchkerian (Bogotà).

Non è ancora nota la data di programmazione precisa ma La casa di carta 3 è prevista entro il 2019.

Articolo protocollato da Elvezio Sciallis

Elvezio Sciallis è stato uno dei più attenti e profondi conoscitori di narrativa e cinema di genere horror. Ha collaborato per molti anni con La Tela Nera e con Thriller Café prima della sua tragica scomparsa nel maggio 2019.

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