kriminalbar - piero colapricoBen prima che aprisse il vostro amato Thriller Cafè, esisteva a Milano un locale che ha fatto la storia del noir italiano. Quel locale si chiamava Kriminalbar, e la gente che lo frequentava si distingueva per un’interessante caratteristica: stava tutta dalla parte sbagliata della legge…

Titolo: Kriminalbar
Autore: Piero Colaprico
Editore: Garzanti
Anno di pubblicazione: 1999
ISBN: 88-11-66324-5
Pagine: 240
Prezzo: € 11,36

Trama in sintesi:
In queste dieci avventure forsennate e trucide il punto di vista è prima di tutto quello dei malavitosi di una città affamata di soldi. “Kriminalbar” è il romanzo-vademecum per capire il nuovo volto della criminalità italiana e milanese, con i suoi discutibili eroi, i suoi comportamenti, le sue regole. E’ un mondo livido e feroce, cinico e disperato, popolato da una corte dei miracoli tragicomica e pericolosa, raccontato in presa diretta, illuminato da una scrittura incalzante e da battute folgoranti.
(Dalla scheda su IBS)

Confesso: Colaprico lo conoscevo solo di nome, fino a qualche giorno fa. Però ce l’avevo annotato da un po’ tra gli autori da sperimentare e la scorsa settimana finalmente mi sono detto: “compriamo qualcosa di suo”… Ho fatto una ricerca rapida e tra le sue opere è saltato fuori questo Kriminalbar. Con un titolo così certo non potevo non prenderlo: che barman sarei stato, altrimenti! 😉
Piuttosto incuriosito da quel cast di delinquenti piacevolmente assortito (con nomi come Motozappa, ‘O Giappone, Eddi Bosnia…) che compariva in quarta copertina in un improbabile rosa shocking, me lo sono allora portato a casa e l’ho iniziato con parecchie aspettative, che – devo dire – pagina dopo pagina ho visto abbastanza confermate. Le storie, infatti, leggibili anche da sole ma funzionanti al meglio se prese nell’insieme, sono quasi tutte ottime. Forse è ravvisabile giusto qualche inciampo qua e là, ma si tratta di peccati scusabili (anche considerando che si tratta di uno dei primi libri dell’autore) che comunque non inficiano il risultato complessivo. Colaprico mette in scena un campionario di crimini quasi completo, spaziando dalla truffa all’omicidio e passando per il ricatto e la rapina, e un’altrettanto vasta collezione di criminali di ogni risma, da tossici sbandati a boss della mala, che fanno a gara tra loro a chi è più cattivo. Nel libro non ci sono personaggi positivi: il meno peggio è un ex capitano dei carabinieri dai metodi tutt’altro che ortodossi, e di volta in volta la narrazione è affidata al punto di vista del delinquente di turno. Ci si cala nei panni di chi trama imbrogli in grande stile, di chi ammazza per la prima volta e non si scompone, di chi lo fa spesso ma uccide amici e ci sta male, di chi vive rischiando di morire ogni giorno e non gliene frega niente… Personaggi discutibili, certo, ma protagonisti di storie avvincenti, raccontate con piglio sicuro e una bella scrittura noir, amara e ironica il giusto.
Un brindisi, per quanto mi riguarda al Kriminalbar, e all’autore di cui conto di leggere presto qualcos’altro.
Menzione a parte per l’episodio dal titolo “Il Poldo non si vende più”: per me, una piccola perla.

Articolo protocollato da Giuseppe Pastore

Da sempre lettore accanito, Giuseppe Pastore si diletta anche a scrivere e ha pubblicato alcuni racconti su antologie e riviste e ottenuto vittorie e piazzamenti in numerosi concorsi letterari. E' autore (assieme a S. Valbonesi) del saggio "In due si uccide meglio", dedicato ai serial killer in coppia. Dal 2008 gestisce il ThrillerCafé, il locale virtuale dedicato al thriller più noto del web.

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