Il socio, di John GrishamE’ un po’ di tempo che non propongo incipit, e questa settimana rimedio allora con quello di un romanzo che ha fatto la storia del legal thriller: Il socio, il clamoroso esordio di John Grisham.
Il libro, che prima ancora di trovare un editore venne acquistato dalla Paramount per 600mila dollari, inizia così:

Il socio anziano studiò il curriculum per la centesima volta e per la centesima volta non trovò niente da eccepire riguardo a Mitchell Y. McDeere, almeno sulla carta. Aveva intelligenza, ambizione, bell’aspetto. Ed era affamato: doveva esserlo per forza, con quei precedenti. Era sposato, come d’obbligo. Lo studio legale non aveva mai assunto un avvocato scapolo e disapprovava energicamente il divorzio, il correre dietro alle donne e l’abitudine all’alcol. Il contratto prevedeva un controllo antidroga. Era specializzato in diritto amministrativo, aveva superato l’esame di abilitazione al primo tentativo e aspirava a diventare avvocato fiscalista, il che era ovviamente un requisito importante per uno studio legale specializzato in questioni fiscali. Era bianco e lo studio non aveva mai assunto un negro: riusciva a mantenersi molto riservato ed esclusivo perché non sollecitava mai le richieste d’impiego. Altri studi lo facevano e assumevano i negri. Questo, invece, acquisiva soci e restava tutto bianco. Inoltre, la sede era a Memphis, figurarsi, e i negri più qualificati volevano andare a lavorare a New York, Washington o Chicago. McDeere era maschio, e nello studio non c’erano donne. Quell’errore era stato commesso una sola volta a metà degli anni Cinquanta quando avevano preso come socio il primo in graduatoria dei laureati di Harvard, che era appunto una donna e una vera maga in fatto di problemi fiscali. Aveva resistito per quattro anni turbolento ed era morta in un incidente d’auto.
Sulla carta McDeere sembrava promettente. Rappresentava per loro la migliore opportunità. Anzi, per quell’anno non c’erano altri possibili candidati. L’elenco era brevissimo: o McDeere o nessuno.

Non avete ancora letto Il socio? Se vi piace il thriller, e soprattutto il legal, correte a rimediare: non potete non averlo nella vostra libreria.

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Articolo protocollato da Giuseppe Pastore

Da sempre lettore accanito, Giuseppe Pastore si diletta anche a scrivere e ha pubblicato alcuni racconti su antologie e riviste e ottenuto vittorie e piazzamenti in numerosi concorsi letterari. E' autore (assieme a S. Valbonesi) del saggio "In due si uccide meglio", dedicato ai serial killer in coppia. Dal 2008 gestisce il ThrillerCafé, il locale virtuale dedicato al thriller più noto del web.

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