Il silenzio dei chiostriTorna Alicia Gimenez-Bartlett con una nuova avventura di Petra Delicado, ispettore di polizia a Barcellona, dura e umana al tempo stesso come il suo nome ossimoro suggerisce.
Stavolta è nel Silenzio dei Chiostri che si consuma l’efferato omicidio: un convento di clausura che è come un mondo a parte, chiuso nella sua ovatta e nella sua struttura monarchica.

Titolo: Il silenzio dei chiostri
Autore: Alicia Gimenez-Bartlett
Editore: Sellerio
Anno di pubblicazione: 2009
Traduttore: M. Nicola
Pagine: 527

Trama in sintesi:
Un frate viene trovato cadavere, e allo stesso tempo un cadavere di frate, vecchio di secoli, viene trafugato misteriosamente.
Petra arriva a quell’omicidio preceduta dalla sua fama. La madre superiora (un satrapo in quella specie di feudo che è il convento) la manda infatti a chiamare in via informale, sperando nella sua discrezione oltre che nella sua bravura. Ma nel mondo reale non è possibile indagare in punta di piedi su un omicidio, e così il convento deve suo malgrado socchiudere la sua porta al mondo esterno, e permettere alla polizia di Barcellona di entrare con le sue leggi e le sue procedure.
Il romanzo si svolge su tre linee direttrici principali. La prima è l’indagine vera e propria, la ricerca dell’omicida e della mummia trafugata che in certi momenti riflette echi di Dan Brown e dei peggiori romanzi a sfondo storico, con digressioni e ricostruzioni di scontri e battaglie che sono la parte senz’altro più fangosa di tutto il romanzo. La seconda è il rapporto tra Petra e le suore, ben esemplificate dalla madre superiora Guillermina. Il contrasto è evidente: non solo la dicotomia clausura-mondo libero, ma ancora di più quello tra Petra, donna indipendente, progressista ed emancipata, e il simbolo del suo esatto contrario. O almeno così sembra, perchè nel corso del confronto tra le due donne, saranno più i punti di contatto ad emergere, che non le differenze: sono entrambe due capi, entrambe hanno guadagnato la propria autorità con il rispetto più che con i gradi, entrambe indulgono ai vizi e dunque mostrano le loro debolezze, cosa che al dunque le rende umane. Una idea nemmeno troppo originale sviluppata in maniera un po’ artificiosa. Il gioco dell’autrice è scoperto sin dai primi incontri, anzi di più, persino urlato. Non passa incontro tra Petra e Guillermina senza che la prima senta il bisogno di informarci quanto le piaccia la seconda, con una ripetività che alla fine risulta veramente di maniera.
Il terzo segmento è infine quello più legato alla cosiddetta trama orizzontale della serie dell’ispettore Delicado. Nell’ultimo libro avevamo lasciato Petra impalmata da quello che è il suo terzo marito, l’architetto di nome Marcos; ora la ritroviamo alle prese con le gioie e i dolori del suo nuovo menage coniugale. Tre figliastri e un marito (fin troppo paziente) da gestire, il lavoro da poliziotto che si mette sempre in mezzo tra lei e la serenità, le sue turbe da donna single che tornano a galla spingendola a preferire qualche birra con il suo fedele Garzòn piuttosto che una cena nel focolare domestico.
Questi in sintesi gli ingredienti. Il silenzio dei chiostri è come sempre assistito da una scrittura agile e allo stesso tempo accurata, ma la penna della Bartlett a volte risulta un po’ appesantita. Troppe inutili digressioni, e non solo storiche (naturalmente “de gustibus”, ma se compro un romanzo di Valerio Massimo Manfredi almeno so cosa aspettarmi), quanto del tipo personale. Le già citate schermaglie con madre Guillermina, le riflessioni sulla sua vita coniugale e su quanto sia difficile fare il poliziotto e tenersi allo stesso tempo una vita normale, a lungo andare prendono un po’ il sapore di riciclato.
Nulla che comprometta la lettura, naturalmente. Ma asciugare il romanzo di un centinaio di pagine l’avrebbe agevolata di molto.

Cristiano Idini

Il silenzio dei chiostri, di Alicia Gimenez-Bartlett: acquistalo su Amazon!

Articolo protocollato da Cristiano Idini

Magistrato Onorario alla Procura di Sassari, scrittore per passione e diletto, grande divoratore di libri e fumetti. Non necessariamente in quest'ordine.

Cristiano Idini ha scritto 30 articoli: