Il segreto di Greenshore - Agatha ChristieIl segreto di Greenshore, come spiega nella prefazione Mathew Prichard, nipote di Agatha Christie (che lui chiama affettuosamente Nima), è la base di quello che sarà La sagra del delitto, trasposto poi in tv nella celeberrima serie con David Suchet. Al termine del libro John Curran spiega la strana genesi di questo “racconto lungo”, illustrando i punti di contatto e quelli di divergenza col successivo romanzo.
Poirot riceve una telefonata dalla giallista Adriane Oliver, che lo convoca nella tenuta in campagna di Greenshore per un compito particolare; la scrittrice è stata assunta per “progettare un delitto”: una caccia all’assassino, un gioco per far svagare i ricchi abitanti della magione e gli avventori che in quel periodo accorrono alla sagra del paese (un contesto kitsch che ci dà tra l’altro l’occasione di assistere ad un Poirot assolutamente fuori luogo, e dunque spassosissimo); l’amica del famoso detective ha però il sospetto di esser stata coinvolta per coprire loschi piani, d’esser stata manovrata per nascondere un vero omicidio e ritiene che l’investigatore possa aiutarla a vigilare. Puntualmente, l’assassinio accade.
Un gioco letterario, dunque, con Christie che inventa una scrittrice che inventa delitti: un suo alter ego evidente, che le permette di inserire qualche divertente riflessione sul mestiere del giallista.

Cosa c’è da dire di tanto interessante su come si scrivono i libri? Per cominciare ti fai venire un’idea, e quando l’idea è venuta ti costringi a sederti e scrivere. Fine!
Perché la gente è tanto ansiosa di sentir parlare gli autori?

In effetti, tutto il racconto ha toni leggeri e la prosa pacata tipica dell’autrice trova nelle pacifiche e agiate campagne inglesi la loro ambientazione ideale. Tanti personaggi affollano Greenshore e girano attorno a La Follia, il piccolo tempio bianco ornato di colonne che nell’originale dà il titolo al racconto e che impreziosisce il parco della dimora. Tra di essi spicca Lady Stubb, la padrona di casa, moglie giovanissima di Sir Gorge: tutti dicono sia mezza matta, ed in effetti sembra parecchio svampita, ma Poirot nota nei suoi occhi vacui momentanei sguardi penetranti e calcolatori, che gli fanno nascere il dubbio che la signora nasconda qualcosa.
Il rapporto tra finzione e realtà si complica: a morire davvero sarà la vittima designata per il delitto fittizio: la quattordicenne Marlene Tucker. Contemporaneamente all’omicidio, Lady Stubb sparisce: c’entra qualcosa? È la seconda vittima o è la carnefice?
Il “cluedo” orchestrato dalla signora Oliver fa eco a quello “reale” che vivono i personaggi del racconto, che ad un livello superiore è ovviamente altrettanto immaginario, essendo un parto della fantasia di Christie. Non un delitto da camera chiusa, ma comunque la classica situazione di un luogo isolato che innesca nel lettore la voglia di provare a capire chi tra gli ospiti sia il colpevole, procedendo per esclusione, intuito, o spinto dalle indagini di Poirot, che segue il metodo investigativo cui siamo affezionati: “tanti piccoli fatti scollegati, che però puntano nella stessa direzione”.
Un racconto con tutti gli elementi dei romanzi di Christie e che pur concludendosi in fretta a causa della lunghezza ridotta lascia il tempo al lettore di provare a risolvere il caso. Una lettura piacevole, che i fan della regina del giallo classico non si lasceranno di certo scappare.

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Il segreto di Greenshore
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Il segreto di Greenshore
  • Christie, Agatha (Autore)

Articolo protocollato da Nicola Campostori

Laureato in Scienze dello Spettacolo, vive nella Brianza tossica. Attualmente lo puoi trovare in biblioteca, da entrambe le parti del bancone. Collabora con "Circo e dintorni". Ama il teatro, e Batman. Ha recitato, a volte canta, spesso scrive, quasi sempre legge. Nutre i suoi dubbi, ed infatti crescono bene.

Nicola Campostori ha scritto 76 articoli: