mazziFelice decollo della scrittrice ticinese Manuela Mazzi che, sulle ali della fantasia e di uno splendido Altovolante di Danzica, ci condurrà fino alle isole Ebridi alla ricerca di una sacra reliquia. Allacciate le cinture, perché il viaggio si preannuncia molto pericoloso…

Titolo: Il segreto della colomba
Autore: Manuela Mazzi
Anno: 2013

Incipit: “Svizzera, 2013 – Venerdì, ore 14.00. Il segnale di chiamata telefonica, quasi fosse un pentagramma infinito e impalpabile, fu liberato nell’aria. Attorcigliato su sé stesso per non far volare via le note dello spartito musicale, si stava ora propagando oltre i confini della terra dei Pitti, tra il mare del Nord e il mare d’Irlanda. Percorso l’intero Regno Unito, verso sud, il richiamo attraversò la Manica, sorvolò il Belgio, poi la Germania e infine giunse in territorio elvetico.”

Una studentessa svizzera scompare ad Edimburgo, dove stava effettuando ricerche per la sua tesi, incentrata sulla storia della pietra più famosa di Scozia, la coronation stone.Al padre della ragazza, l’archeologo Erico Sabatano, giunge la telefonata di un tal Melchisedek che gli annuncia che Prisca sarà uccisa entro il sabato successivo se non gli verrà consegnata la vera pietra, custodita a costo della vita dai dodici guardiani del segreto della Colomba. Sabatano sa perfettamente che la minaccia è mortale, essendo lui stesso uno dei dodici custodi. Come salvare la figlia e la preziosa reliquia senza conoscere neanche l’identità degli altri undici confratelli? Bloccato a casa dai i postumi di una frattura alla gamba, il professore può solo sperare nell’aiuto degli uomini che l’hanno tratto in salvo dopo la caduta da un costone roccioso: il pilota di elicotteri Cristiano Monteceneri e il mineralista Paride Ghirlasca. Saranno costoro, a bordo del potente elicottero di Chris, a lanciarsi in una rincorsa contro il tempo per svelare il mistero e salvare la ragazza.

Il Segreto della Colomba è un ottimo thriller d’azione, dall’intreccio ben congeniato e precisissimo dal punto di vista storico. La poderosa ricerca effettuata dall’Autrice sulle leggende intessute intorno alla Pietra dell’incoronazione – conosciuta anche come Pietra di Scone, Cuscino di Giacobbe o Pietra del destino – è sotto gli occhi del lettore fin dalle prime pagine e l’abilità della Mazzi risiede nell’aver reso fluide le parti didascaliche che altrimenti avrebbero appesantito troppo la narrazione.
Personalmente ho apprezzato il tratteggio dei personaggi: sembra assurdo che un uomo come Chris parta con il suo elicottero dalla Svizzera ed arrivi fino in Scozia per aiutare uno sconosciuto, ma le motivazioni sottese a quella scelta sono forti e ben delineate, così come tutta la parte relativa alle tecniche di volo aereo, umano e… volatile!
L’utilizzo dei colombi viaggiatori in un thriller moderno è senza dubbio l’elemento che mi ha colpita di più, originale trait d’union tra il mondo antico evocato dalle leggende sulla Pietra e il mondo tecnologico attuale.
Buono il finale che lascerà il lettore di sasso, tanto per rimanere in tema!

NotedellaRossa
“Dalla superficie risplendente di acque azzurre tempestate da piccoli arcobaleni sorridenti, Prisca venne restituita alla realtà da uno strappo, una lacerazione, che non era solo della carne” (pag. 227)
SOTTOLINEATO  perché… la descrizione della violenza carnale subita dalla donna è resa con grande delicatezza e sensibilità.

JeyJey spense il motore della sua Vauxhall Corsa Vxr Blue, poi scese per aprire lo sportello alla sua ragazza.  (pag. 71)
CASSATO  perché … il dettaglio del modello dell’auto appesantisce e non aggiunge nulla alla narrazione. Il diminutivo J.J. per James Jansen, poi, mi sembra più appropriato.

Curiosità sul libro
La citazione che apre il libro è in realtà una auto-citazione, tratta dal diario di viaggio in Scozia della Mazzi, effettuato nel 2010. “… Sono tornata dalla Scozia, felice di esserci stata, desiderosa di raccontarla, certa di non riuscirci.” Mi dispiace deluderla: secondo me c’è riuscita e come!

Articolo protocollato da Monica Bartolini

Monica Bartolini (Roma 1964) si afferma nel mondo della scrittura gialla con i romanzi della serie del Maresciallo Nunzio Piscopo (Interno 8 e Le geometrie dell'animo omicida, quest'ultimo finalista al Premio Tedeschi nel 2011). Nel 2010 vince il Gran Giallo Città di Cattolica per il miglior racconto italiano in ambito mystery con il racconto Cumino assassino, compreso nell'antologia 10 Piccole indagini (Delos Digital, 2020). Autrice eclettica, per I Buoni Cugini Editori pubblica nel 2016 Persistenti tracce di antichi dolori, una raffinata raccolta di racconti gialli storici che ha per filo conduttore le vicende legate al ritrovamento di alcuni reperti storici, che ancora oggi fanno bella mostra di sé nelle teche dei musei di tutto il mondo, e nel 2019 la terza investigazione del suo Maresciallo dal titolo Per interposta persona. Collabora con i siti www.thrillercafe.it e www.wlibri.com per le recensioni ed è membro dell'Associazione Piccoli Maestri - Una scuola di lettura per ragazzi e ragazze che si occupa di leggere i classici nelle scuole italiane. Bibliografia completa in www.monicabartolini.it Contatti: [email protected]

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