Il pozzo di Catherine ChanterL’infaticabile Marsilio continua a esplorare i confini del thriller e pubblica, con la traduzione di Ada Arduini, Il pozzo di Catherine Chanter, esordio sulla lunga distanza per questa autrice inglese.
Anche se Marsilio ci ha abituati da tempo a leggere testi di difficile collocazione, che mischiano vari toni e generi, Il pozzo stupisce comunque mischiando mistero e fantascienza, religione e giallo, creando così un risultato unico e originale.
Andiamo a scoprire subito alcuni cenni di trama per poi tornare all’autrice e al suo primo romanzo.

Sono ormai ben tre anni che nel Regno Unito piove sempre meno. La terribile e inspiegabile siccità ha comportato molti cambiamenti nella società, che è però riuscita ad adattarsi, nei limiti del possibile, a questa nuova condizione. Ruth Ardingly e suo marito Mark, vedendo che di mese in mese l’allarme cresce e la vita a Londra, fra scarsità di alimenti e servizi sempre più ridotti, diventa sempre più dura, decidono di trasferirsi in una fattoria che, scopriranno ben presto, è molto fortunata. O maledetta, a seconda di come si guarda la questione.

Il podere, che è noto come “Il Pozzo”, assicura infatti ottimi raccolti che li mettono al riparo dai problemi e ha la particolarità, davvero straordinaria, di essere l’unica località dove continua ancora a piovere come ai vecchi tempi: si prepara quindi un bel Natale per Ruth e Mark, che per l’occasione ospiteranno anche la loro figlia, Angie, e il nipote Lucien, di cinque anni.

Ma quando Lucien muore in circostanze poco chiare e Ruth viene accusata del fatto, la situazione precipita molto velocemente. Ruth si ritrova agli arresti domiciliari, sorvegliata con attenzione, e Il Pozzo diventa meta di pellegrinaggio di ogni tipo di curioso, attirato sia dalle sue proprietà uniche.

Tutori dell’ordine, giornalisti, ufficiali governativi e i membri di una nuova religione, esclusivamente al femminile, le Sorelle della Rosa di Jericho, affollano la fattoria mentre Ruth, sempre più confusa e piena di dubbi, comincia a temere di essere davvero la responsabile della morte di suo nipote.

Attraverso i meccanismi del thriller psicologico, Catherine Chanter ne Il Pozzo riesce a riflettere sui nostri tempi e su importanti eventi quali il cambiamento climatico, che viene impiegato in maniera molto efficace quale meccanismo d’innesco per portare a galla gli aspetti più negativi dell’uomo, fra invidia e fanatismo religioso.
Ne esce fuori uno scenario a metà fra apocalisse e incubo che ha al centro di tutto una donna, le sue paure e la capacità di lottare per quel che ama.

Nata nella porzione sudoccidentale dell’Inghilterra, Catherine Chanter ha ottenuto un Master in scrittura creativa alla Oxford Brookes University e ha pubblicato un buon numero di racconti e poesie che le hanno assicurato premi importanti quali il Yeovil Poetry Prize nel 2010. Il Pozzo è il suo romanzo di esordio.

Articolo protocollato da Elvezio Sciallis

Elvezio Sciallis è stato uno dei più attenti e profondi conoscitori di narrativa e cinema di genere horror. Ha collaborato per molti anni con La Tela Nera e con Thriller Café prima della sua tragica scomparsa nel maggio 2019.

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