Il libro dell'angelo - Alfredo ColittoDopo Cuore di ferro e I discepoli del fuoco, riguardo al quale avevamo tempo fa intervistato l’autore, ecco che finalmente esce Il libro dell’angelo, terzo romanzo di Alfredo Colitto con protagonista Mondino De’ Liuzzi, personaggio che nonostante le sole tre apparizioni possiamo già considerare uno dei protagonisti seriali più apprezzati dai lettori italiani. Lo recensiamo oggi su Thriller Café!

Titolo: Il libro dell’angelo
Autore: Alfredo Colitto
Editore: Piemme
Anno: 2011

Trama in sintesi
Venezia, maggio 1313. Mentre fervono i preparativi per la festa della Sensa, che culminerà con lo Sposalizio del Mare, l’acqua alta trascina in piazza San Marco i cadaveri di tre bambini crocifissi. Un anziano ebreo ingiustamente accusato dell’omicidio si toglie la vita in carcere, lasciando sul muro della cella una frase latina che non svela nulla. Ma allora perché si è dato la pena di scriverla con il sangue? La macabra scoperta sembra in qualche modo collegata al Sefer-ha-Razim, il Libro dei Misteri, dettato secondo la leggenda dall’angelo Raziel a Noè che lo trascrisse su una tavoletta di zaffiro. Questo è il mistero che Mondino de’ Liuzzi, medico anatomista dello Studium di Bologna, è chiamato a risolvere a Venezia. Ma subito Mondino si scontra con il nobile che ha ordinato l’arresto dell’ebreo, con la donna che ama, con quella che ha amato e forse ama ancora e persino con il suo amico Gerardo. Il giovane, che un tempo aveva fatto parte dell’ordine dei Templari, si rifiuta di aiutarlo, perché anche lui ha una missione da compiere: mettere in salvo la mappa per raggiungere le misteriose Terre Australi al di là dell’oceano, di cui qualcuno ha trovato traccia nel Liber Floridus di Lamberto di Saint-Omer. Ha inizio così una vicenda d’intrigo e di morte, in cui Mondino sfidando il potere di Venezia, e a rischio della sua stessa vita, dovrà sciogliere l’enigma di una stirpe di custodi che risale ai tempi del diluvio, in un’implacabile corsa contro il tempo.

Anche quest’ultimo romanzo di Alfredo Colitto riesce a stupire il lettore e riserva sorprese non prevedibili. Innanzitutto la vicenda che vede protagonista Mondino de’ Liuzzi si svolge a Venezia, un territorio per lui sconosciuto, nel quale è privo di appoggi e, dato il suo carattere difficile e tenace e le situazioni complesse che deve e vuole affrontare, si ritrova prima con l’ordine di allontanamento da Venezia e quindi deve nascondersi, poi sotto controllo e continua come può le sue indagini sui bambini crocifissi e sul suicidio del vecchio ebreo Eleazar. Al suo fianco Adia Bintaba, l’amica ed amante di un tempo, che, nonostante gli attacchi di malaria, riesce a seguire la traccia della leggendaria tavoletta di zaffiro sulla quale l’Angelo Raziel avrebbe dettato a Noè il Libro dei Misteri. E non basta. A Venezia giunge anche Gerardo da Castelbretone, il giovane ex templare che aveva aiutato a Bologna le indagini di Mondino, anche lui con una missione da svolgere, quella di proteggere Pietro da Bologna, l’ex avvocato dei Templari, che possiede una mappa delle misteriose terre Australi che gli emissari del re di Francia vogliono a tutti i costi. E per ultima giungerà a Venezia, con il pretesto di comprare la stoffa per l’abito da sposa, anche Mina, la fidanzata di Mondino, che lo cerca, ma che non può muoversi nella città essendo sorvegliata dai genitori. E qui si vede la capacità dello scrittore che intreccia tutte queste linee narrative, scena per scena, riuscendo a mantenere la suspense della storia e nel contempo la continuità del racconto. E risaltano anche la perfetta ambientazione del romanzo e la cura dei particolari. Riprova di una attenzione e di una cura che l’autore riserva pure ai personaggi e non solo a quelli principali, ma anche a quelli minori. Questa non è una novità per chi ha letto i libri precedenti, è nuova invece la commistione di avventure e risoluzione dei misteri che le vicende veneziane di Mondino presentano. E se non sorprendono le rappresentazioni di donne energiche e forti, che agiscono spesso al fuori delle convenzioni anche in questo romanzo, si sottolinea come piacevole novità la raffigurazione di Gerardo e dello stesso Mondino, con tratti e sfumature caratteriali che esprimono una dimensione psicologica differente, più matura per il giovane Gerardo, più consapevole per Mondino.
Lievi mutamenti, ma significativi e che contribuiscono a rendere, insieme allo stile semplice ed elegante dell’autore, “Il libro dell’angelo” un romanzo ricco e completo sotto ogni aspetto.

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Articolo protocollato da Silvia Torrealta



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