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Il credito della staffetta di Fabrizio AnseviniÈ recentemente uscito per New Book Edizioni Il credito della staffetta, esordio letterario per Fabrizio Ansevini che, partendo da un intreccio misto fra spy story e thriller, e ondeggiando fra avvenimenti passati e presenti, finisce con il formare un intreccio unico e poco definibile che, per quanto ci riguarda, è un elemento che gioca a favore dell’autore.

Fabrizio Ansevini è nato ad Ancona nel 1960 e attualmente e lavora nel settore commerciale di una azienda di importanza nazionale.
Da sempre interessato di musica, dialetti, lingue e storia del Novecento, ha all’attivo esperienze diversificate ed eterogenee che possono passare dal suonare in alcuni gruppi rock al disegnare vignette satiriche per alcuni quotidiani e pubblicazioni della sua zona.

Abbiamo affermato che Il credito della staffetta non è un romanzo facilmente definibile o classificabile e che questo elemento gioca a favore del suo autore. È e allo stesso tempo “non è”, come ci tiene a dire il suo stesso autore, molti generi: spy story, giallo, poliziesco, thriller psicologico, certo, ma è anche e soprattutto un libro sulla memoria, e su un particolare tipo di memoria che sta sfuggendo a tutti noi, giorno dopo giorno.

Il credito della staffetta viaggia infatti fra passato e presente, fra i ricordi della nonna del protagonista e di quel che le è accaduto verso gli ultimi mesi della Seconda Guerra Mondiale, e il presente di suo nipote, che ascoltandola continua a far sopravvivere testimonianze che sembrano, nei giorni nostri, contare sempre di meno, insegnare sempre meno lezioni e quindi farci ricadere in errori passati.

Il credito della staffetta riguarda la vita e le azioni di una ragazza della Vallesina, il cui percorso incontra quello dei partigiani, quello della lotta all’occupazione tedesca e della disumana e feroce crudeltà nei confronti degli ebrei.
Cerchiamo di dare uno sguardo più ravvicinato ad alcuni elementi della trama de Il credito della staffetta.

Per Nico Montemastri sua nonna è un porto sicuro al quale far ritorno ogni tanto, per provare calore e affetto, dimenticare le difficoltà e i problemi del lavoro e ascoltare racconti interessanti sulla Resistenza, che conosce già bene fin da bambino ma che non si stanca mai di riascoltare.

Ma alle volte gli sembra che quei racconti non abbiano un finale definito e che possano ricollegarsi in qualche modo con il presente, come se ci fosse un filo che lega partigiani, nazisti e semplice gente comune di allora al sottobosco criminale del presente, così come al mondo dell’industria e degli affari.

Spetta a qualcuno seguire questi fili, collegare i punti e risolvere faccende sospese da troppo tempo? Come reagire a situazioni che, rimaste sopite a lungo, diventano improvvisamente rischiose e pericolose?

Non è ormai più comodo né facile parlare di Seconda Guerra mondiale e di nazismo, ed è ancora più difficile farlo con il mix di generi e di stili utilizzato da Fabrizio Ansevini.
Se non è facile inquadrare Il credito della staffetta e ascriverlo a un genere preciso, è però facile suggerire il modo nel quale deve essere letto: con lentezza, meditando sulle pagine e cercando, insieme al protagonista, di unire puntini e riannodare fili.

Per visionare il booktrailer, vi rimandiamo a Youtube.

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Il credito della staffetta
5 Recensioni
Il credito della staffetta
  • Ansevini, Fabrizio (Autore)

Articolo protocollato da Simone Della Roggia

Appassionato di gialli e thriller, della buona cucina, e di bassotti (non necessariamente in quest'ordine). Scrittore a tempo perso, ovvero di notte. Passo molto tempo sui treni italiani, lo inganno leggendo.

Simone Della Roggia ha scritto 177 articoli: