La recensione di oggi è dedicata a Il castigo di Attila di Paolo Foschi.

Titolo: Il castigo di Attila
Autore: Paolo Foschi
Editore: E/O
Anno 2012

Gran bella scoperta, il commissario Ivan Attila, della sezione Crimini Sportivi sezione di Roma. Gran bella trovata. Un commissario che indaga su crimini legati al mondo dello sport, con una squadra composta da ex atleti “falliti” a partire da Attila stesso ex pugile, medaglia d’argento alle olimpiadi di Seul. Di questa  squadra fanno parte Lillo Santoni, in arte fantino perché proveniente dal mondo dell’ippica e incappato in un giro di scommesse clandestine, Checco Rossi, il ciclista detto Farmacista con una brutta storia di doping alle spalle, e poi ancora Luchino de Medicei, il conte, ex tennista e Palmiro Giovannelli, Fiocco di neve, proveniente dal basket. Su tutti domina la figura del commissario Ivan Attila, ben caratterizzato da Paolo Foschi in sole 150 pagine circa di buona tensione investigativa.

Il commissario restò in silenzio. Sembrava la scena di un film. L’aria era carica di tensione e di attesa. Igor Attila socchiuse gli occhi. Si sentiva un po’ come Re Artù davanti ai suoi impavidi cavalieri. Gli eroici Cavalieri della Tavola Ikea.

“Le vacanze sono finite”.

Pausa.
I quattro poliziotti della squadra rimasero in silenzio.
Igor Attila non voleva creare suspense. Ma le parole proprio non riuscivano a venir fuori. Era ancora sconvolto per l’sms ricevuto la sera prima.
Non cercarmi più. Ho un altro. E sono felice. Cerca di rispettarmi almeno adesso.
Un colpo al cuore quelle parole.
Doveva immaginarlo e chissà da quanto tempo andava avanti questa storia. Forse anche prima che…
Sbattè con forza il pugno sul tavolo….

L’indagine lo vede alle prese con l’omicidio del portiere Rocco Graziano della Roma calcio, all’indomani della vittoria della squadra in Champions League, la più importante delle competizioni calcistiche per club. Tre colpi di pistola, per stroncare la vita di una giovane promessa dello sport italiano. Le indagini prendono piste diverse perché fin da subito si scopre che Rocco Graziano ha una doppia vita e molte possono essere le persone che hanno dei buoni motivi per ucciderlo in un mix di sporca politica, camorra, mondo dello spettacolo e storie sentimentali. Alla fine il commissario Attila verrà a capo di tutto donando al lettore una conclusione di Umana e Personale giustizia.

La personalità di Ivan Attila domina la storia, rispettando sempre la sua ambientazione romana che fa da sfondo alla vicenda senza massacrare il lettore con riferimenti di vie, luoghi, spazi ecc. Una Roma presente, ma non invadente, come la vita sentimentale del protagonista sempre viva e sempre relegata ai margini dell’indagine. I pensieri di Attila non sono mai espressi a parole, vivono nei suoi comportamenti e soprattutto nell’ossessivo rapporto con il corpo e la continua voglia di superarsi nella fatica e nell’esercizio fisico. Mentalità vincente la sua. Fatta di sacrificio, tenacia e tanta musica per vincere la rabbia:

Fu costretto ad attendere ancora un po’. Era nervoso. Non aveva chiuso occhio tutta la notte. Non si era sentito così emozionato nemmeno ai tempi delle olimpiadi. Adesso però era tutto diverso. All’epoca era pieno di sogni e speranze. Ora invece era pieno di rabbia.

Rabbia che sfoga con pericolose corse in moto e allenamenti ai limiti del collasso. Rabbia che cela un personaggio complesso:
La morte di … lo aveva proiettato al centro di un vortice. Era giustizia o vendetta quella che andava cercando? Forse era ancora in tempo per fermarsi.

Voglio ringraziare Paolo Foschi, scrittore, per aver creato un  personaggio come il commissario Igor Attila completo e perfetto. Ironico e profondo. Malinconico al punto giusto e sbirro, anche se, asservito ad una giustizia non del tutto legale, ma indubbiamente giusta e condivisibile.

Una chicca Paolo Foschi la riserva al Sommo Maestro: “… Ma, dico, è impazzito dalla sera alla mattina? E perché non mi ha informato prima? Che si è messo in testa? Si crede di essere Montalbano? Qui non siamo in una fiction o in un romanzo di quattro soldi…”.

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Articolo protocollato da Ivo Tiberio Ginevra

Scrittore giallo noir - Ornitologo - Giudice esperto FOI (Federazione Ornicoltori Italiana) specializzazione Ibridi, Esotici, Indigeni. Fondatore della casa editrice “I Buoni Cugini editori“.

Ivo Tiberio Ginevra ha scritto 73 articoli: