il caso sbagliato di james crumleyIl caso sbagliato, già pubblicato nel Giallo Mondadori nel 1975, è appena uscito in una nuova edizione, a breve distanza dalla triste scomparsa di James Crumley. Considerato un capolavoro dell’hardboiled, sono certo che questo romanzo se da un lato ci farà rimpiangere la morte di Crumley dall’altro ci apparirà come un commiato di eccezionale livello da parte del maestro americano. Luca Conti, che l’ha tradotto per Einaudi, scriveva così sull’Unità:

Il caso sbagliato rappresentò, per i pochi che lo lessero all’epoca e per i tanti che lo hanno amato nel corso del tempo, il primo colpo di piccone assestato alle convenzioni ormai stantie del poliziesco americano: un improbabile investigatore privato che campa malamente con le cause di divorzio, fotografando coppiette abusive nei motel, che vive in un perenne stato etilico rinforzato da larghe dosi di marijuana e, quando capita, di cocaina, che indaga non per ristabilire la legge ma per amore dei soldi e per placare la solitudine, che passa da un bar all’altro circondato da una galleria di personaggi sfigati e marginali, reietti come lui ma ancora pieni di dignità personale in una società sfasciata dalle tragedie della Corea e del Vietnam.

Sempre sull’ottimo blog di Luca Conti, potete leggerne l’incipit.

Consiglio personale: non lasciatevelo scappare!

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Articolo protocollato da Giuseppe Pastore

Da sempre lettore accanito, Giuseppe Pastore si diletta anche a scrivere e ha pubblicato alcuni racconti su antologie e riviste e ottenuto vittorie e piazzamenti in numerosi concorsi letterari. E' autore (assieme a S. Valbonesi) del saggio "In due si uccide meglio", dedicato ai serial killer in coppia. Dal 2008 gestisce il ThrillerCafé, il locale virtuale dedicato al thriller più noto del web.

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