Il bacio del groncoRecensiamo oggi su ThrillerCafé Il bacio del gronco, di Gilles Del Pappas, romanzo che inaugura la serie di Costantin il greco, una delle più fortunate del polar mediterraneo.

Titolo: Il bacio del gronco
Autore: Gilles Del Pappas
Editore: Controluce
Anno: 2010

Trama:
Pare che a Marsiglia, per fare una buona zuppa, basti pescare una donzella guizzante, aggiungere un vecchio pescatore còrso con il suo battello, il sole e qualche bel calanco. A metà cottura, si butta nel brodo uno sbirro psicopatico, un losco Noir Marron della Guyana, un’introvabile miniera d’oro e due o tre cruenti omicidi! “E io, Costantin il greco, ero ben lontano dall’immaginare il colossale pasticcio che tutto questo stava per produrre!”.

Ho finito questo libro con un senso di insoddisfazione, o meglio devo dire… di incompletezza.
L’incipit mi prende bene, lo scrittore descrive una Marsiglia carica di profumi della macchia mediterranea, dal timo al rosmarino, dal finocchio al serpillo e lentamente ci porta ad immergerci nei quartieri più popolari, fra i pescatori che ci abitano e che vivono a stretto contatto con il mare. Fra questi, due amici: Costantin, ex fotografo, lasciato da una donna perché ha preferito il mare a lei, ma per questo ferito nel profondo, diventato scontroso e poco propenso a nuove conquiste. Fefè, vecchio lupo di mare di origini corse che trova il tempo di leggere, dalla storia alla letteratura, e fa da consigliere e padre putativo a Costantin. Maniere un po’ scorbutiche e tatuaggi su entrambe le braccia, quasi a voler dare un’impressione più aggressiva del suo carattere.
E fra loro, Juliette, occhi grigio-verdi luminosi, con i tratti mediterranei, sfacciata e maliziosa, ma con qualcosa da nascondere. Da una richiesta di un passaggio in barca ai due uomini, si scatena l’inferno…
La premessa è buona, assolutamente, anche se non è paragonabile ai noir di Izzo, o di Héléna, che ho avuto modo di scoprire recentemente. Forse Del Pappas non ha neanche la pretesa di paragonarsi a scrittori di questo calibro, ma il noir, a mio avviso, non scatta…
Il libro diventa confusionario: faccio fatica a seguire il filo logico e, a mio avviso e senza “spoilerare”, mi pare proprio che alla fine manchi un pezzo, una spiegazione…
Nell’insieme, un romanzo che definirei “carino”, dove c’è spazio anche per una bella storia d’amore. Ma forse poteva dare di più.

Articolo protocollato da Cecilia Lavopa



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