La caduta: il nuovo libro di Michael ConnellyCon consueta traduzione di Mariagiulia Castagnone, Piemme pubblica oggi La caduta, il nuovo romanzo thriller di Michael Connelly con protagonista Harry Bosch. Titolo originale The Drop, si tratta del quindicesimo episodio edito in italiano della serie Bosch, diciassettesimo in inglese.
In questo libro abbiamo Bosch con tre anni rimasti prima che debba ritirarsi definitivamente dal LAPD (Los Angeles Police Department), e affamato di casi più che mai. In un solo giorno, gliene arrivano due.
Il DNA recuperato in un caso di stupro e omicidio del 1989 combacia con quello di uno stupratore ventinovenne già in galera. Aveva ucciso quando aveva solo otto anni o c’è qualcosa di terribilmente sbagliato nei dati raccolti dal Regional Crime Lab? Questa seconda possibilità potrebbe compromettere l’esito di tutti i casi attualmente in giudizio basati sulla prova del DNA. Bosch e il suo partner sono chiamati a indagare inoltre sulla scena di un crimine con pericolosi risvolti politici. Il figlio di Irvin Irving, ex vicecapo della polizia e ora rappresentante del Consiglio, viene ritrovato morto: è saltato o stato spinto fuori dalla finestra dell’hotel Chateau Marmont? Irving, un tempo terribile nemesi di Bosch, ha richiesto che sia lui a guidare l’indagine. Buttandosi a capofitto in entrambi i casi, Bosch arriva a due raggelanti scoperte: un killer agisce impunito in città da trent’anni, e una cospirazione politica affonda le sue radici nell’oscura storia del dipartimento di polizia.Come lo stesso Michael Connelly ha chiarito, il titolo The Drop richiama diversi elementi della storia e relativi allo stesso Bosch. Il primo è la goccia di sangue collegata al predatore sessuale; il secondo è la caduta dalla finestra dell’hotel del figlio di Irving. Infine, Bosch è alle prese con qualcosa chiamato DROP, Deferred Retirement Option Plan (Piano di opzione di pensionamento differito): Harry sta cercando un’estensione della sua carriera in polizia per continuare a fare quello che considera la sua missione di vita: catturare assassini.
Apprezzato dalla critica quanto dal pubblico negli Stati Uniti, La caduta è un romanzo che vi suggeriamo di leggere possibilmente dopo aver ripercorso l’evoluzione di Bosch lungo i precedenti volumi, ma che potete in buona misura apprezzare anche senza aver letto i casi passati.
Tratto dal sito di Piemme, vi proponiamo intanto un estratto del primo capitolo (qui in PDF):

Natale veniva una volta al mese all’Unità Casi Irrisolti: quando il tenente, in veste di Santa Claus, faceva il giro della stanza assegnando i casi come se fossero regali alle sei squadre di detective. I cosiddetti “casi freddi”, avvenuti in passato e rimasti senza soluzione, erano la linfa vitale dell’Unità Casi Irrisolti. Lì gli agenti non si aspettavano di essere chiamati a presentarsi immediatamente sulla scena di un crimine, quello che si aspettavano era di vedersi aggiudicare un caso freddo.
L’Unità era specializzata nelle indagini su delitti che risalivano fino a cinquant’anni prima. Era composta da dodici detective , una segretaria, un supervisore, abitualmente chiamato “la frusta”, e dal tenente. I casi che non avevano ancora trovato soluzione erano diecimila. Gli anni venivano divisi a blocchi di dieci tra le prime cinque squadre, il cui compito era quello di tirar fuori dagli archivi i fascicoli dei delitti verificatisi nel periodo di loro competenza, di valutarli e di sottoporre le prove, ormai vecchie e dimenticate, a ulteriori analisi sulla base delle nuove tecnologie. Tutti gli esami del dna erano effettuati nel nuovo laboratorio regionale dell’Università della California. Quando il dna rilevato in un vecchio caso coincideva con quello di un individuo il cui profilo genetico era contenuto in uno dei database della nazione, l’evento veniva festeggiato come un successo. Alla fine di ogni mese il laboratorio spediva per posta i referti delle analisi, che un paio di giorni dopo approdavano 8 alla sede amministrativa della polizia, nel centro di Los Angeles. In quelle occasioni, alle otto del mattino il tenente apriva la porta del suo ufficio ed entrava nella sala detective. In mano teneva le buste gialle delle risposte, una per ogni caso. Di solito le buste venivano affidate alla squadra responsabile del caso, ma a volte capitava che gli esiti fossero troppo numerosi, o che gli agenti che dovevano occuparsene fossero in tribunale, oppure in vacanza, o in congedo. Altre volte gli esami rivelavano circostanze che richiedevano grande delicatezza o una particolare esperienza. Era a questo punto che interveniva la sesta squadra, nelle persone dei detective Harry Bosch e David Chu. A loro erano affidati i casi in soprannumero e le indagini speciali.
La mattina di lunedì 3 ottobre il tenente Gail Duvall uscì dal suo ufficio ed entrò nella sala detective, portando con lei tre buste gialle. Harry Bosch trattenne a stento un sospiro: con quelle poche risposte, era ben difficile che fosse affidato proprio a lui un nuovo caso.

Articolo protocollato da Giuseppe Pastore

Da sempre lettore accanito, Giuseppe Pastore si diletta anche a scrivere e ha pubblicato alcuni racconti su antologie e riviste e ottenuto vittorie e piazzamenti in numerosi concorsi letterari. E' autore (assieme a S. Valbonesi) del saggio "In due si uccide meglio", dedicato ai serial killer in coppia. Dal 2008 gestisce il ThrillerCafé, il locale virtuale dedicato al thriller più noto del web.

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