assassinio al comitato centrale - manuel vazquez montalbanDopo tanto tempo trattenuti nello scantinato a sistemare barilotti di birra e bottiglie di amari, torniamo finalmente al bancone con una recensione: il libro in esame è Assassinio al comitato centrale, di Manuel Vázquez Montalbán.

Titolo: Assassinio al comitato centrale
Autore: Manuel Vázquez Montalbán
Editore: Feltrinelli
Anno di pubblicazione: 2005
ISBN: 8807818272
Pagine: 223
Prezzo: € 8,00

Trama in sintesi:
Alla riunione del Comitato centrale del Partito comunista, d’improvviso va via la luce. Con la complicità del buio viene assassinato il Segretario generale Fernando Garrido. Gli ingredienti sono quelli di un classico giallo: una stanza chiusa dal di dentro e senza possibilità di uscita. Ma l’assassino non è l’unica altra persona presente nella stanza, i sospettabili sono circa due milioni e i moventi metà di mille. E lo svolgimento delle indagini farà emergere coinvolgimenti oscuri e misteriosi tradimenti. Chi ha commesso l’omicidio, e perché? I nemici del Segretario vanno cercati dentro il Partito o fuori? È davvero opera del fascismo internazionale? C’entra qualcosa il Kgb?
(Dalla scheda su IBS)

Assassinio al Comitato Centrale è un romanzo che parte col pretesto narrativo tipico di un giallo – l’omicidio del Segretario generale Fernando Garrido – ma che (forse già s’intuisce dalla copertina) si tramuta presto in una disincantata disamina della situazione politica spagnola. Pepe Carvalho è sì un detective, ma è anche un ex rivoluzionario in una Spagna da poco uscita dal Franchismo, con tutte le sue incertezze e le sue contraddizioni. A me che non sono un grande conoscitore della storia iberica dell’ultimo secolo, e che sono abbastanza un pesce fuor d’acqua quando davanti agli occhi mi si affastellano discorsi ed esternazioni ideologiche e sociali, più di un passaggio è risultato di comprensione poco immediata, se non del tutto incomprensibile. Molto meglio, direi, le disquisizioni culinarie di Carvalho alle prese con salsicce asturiane e trippe e baccalà. La trama prettamente gialla, invece, si risolve in un’indagine – intralciata e minacciata da ignoti sicari di contrapposte fazioni – scandita da un ritmo mucho espanol, ovvero tutt’altro che frenetico, a parte qualche sporadico momento.
A tirar le somme non è il mio genere di libro, soprattutto per le tematiche trattate, ma è innegabile comunque la maestria di Montalban nel maneggiare la penna. Lascio pertanto in sospeso il giudizio e mi riprometto di rileggere qualcos’altro di suo prima di decidere se mi piace o meno…

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Articolo protocollato da Giuseppe Pastore

Da sempre lettore accanito, Giuseppe Pastore si diletta anche a scrivere e ha pubblicato alcuni racconti su antologie e riviste e ottenuto vittorie e piazzamenti in numerosi concorsi letterari. E' autore (assieme a S. Valbonesi) del saggio "In due si uccide meglio", dedicato ai serial killer in coppia. Dal 2008 gestisce il ThrillerCafé, il locale virtuale dedicato al thriller più noto del web.

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