Ai morti non dire addio di Brian FreemanPiemme continua nella meritoria opera di portare in Italia i romanzi di Brian Freeman e in questo caso torna a occuparsi della serie dedicata a Jonathan Stride, pubblicando Ai morti non dire addio con la puntuale traduzione di A. Colitto.
Pubblicato in originale meno di due mesi fa con il titolo di Goodbye to the Dead, Ai morti non dire addio è il nono romanzo di questo ciclo narrativo che ha donato notorietà e successo all’autore statunitense e la sua tempestiva edizione italiana è la conferma che i lettori del nostro Paese hanno un occhio di riguardo per Brian Freeman e seguono con molto interesse il suo excursus editoriale.

Nel corso del tempo, dopo aver consolidato il successo di questa serie, lo scrittore di Chicago ha cominciato a differenziare la sua produzione, affiancando agli episodi che hanno come protagonista Stride anche altri romanzi stand alone, pubblicati con suo nome o sotto pseudonimo, ma la sua prima creazione rimane ancora quella di maggiore successo e in questo Ai morti non dire addio ritroviamo il detective alle prese sia con i criminali del presente che, antagonista forse ancora più minaccioso, con i fantasmi del passato.

Nove anni dopo la morte per cancro di sua moglie, Jonathan Stride soffre ancora per il terribile vuoto lasciato dalla scomparsa di Cindy. E tutto l’amore di Serena, la sua nuova donna, non basta comunque a colmare quell’assenza, che diventa ancora più pressante con un nuovo caso in cui il detective di polizia si ritrova coinvolto e che riapre vecchie ferite.

Proprio Serena, la sua compagna attuale, ha ritrovato per puro caso una pistola che, quando viene identificata, apre nuovamente una vicenda che si riteneva conclusa molti anni fa. L’arma è collegata a un caso di omicidio per il quale venne condannata, grazie all’indagine condotta da Stride, una cara amica di Cindy, accusata di aver ucciso il marito in seguito al diverbio.

Stride al tempo non esitò a individuare in quella persona il colpevole, nonostante l’impossibilità di recuperare l’arma del delitto, e ora i dubbi cominciano ad assillarlo: ha forse condotto quella indagine in modo troppo frettoloso? Ha mandato in carcere un innocente?
Oppresso da questo dubbio, Stride si trova comunque costretto a trovare la concentrazione necessaria per occuparsi anche del caso corrente, una serie di rapimenti di donne concentrata nell’area portuale di Duluth, fino a quando…

Interamente pubblicata in Italia da Piemme (così come gli altri romanzi di Brian Freeman), la serie di Jonathan Stride include, oltre al presente Ai morti non dire addio:

Immoral (Immoral, 2005 – Piemme, 2006)
Las Vegas Baby (Stripped, 2006 – 2007)
La danza delle falene (Stalked, 2007 – 2008)
Polvere e sangue (In The Dark, 2008 – 2009)
Il respiro del ghiaccio (The Burying Place, 2009 – 2011)
Polvere alla Polvere (Turn to Stone, 2013 – 2014)
La ragazza di pietra (The Cold Nowhere, 2013 – 2014)

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Ai morti non dire addio
  • Freeman, Brian (Autore)

Articolo protocollato da Elvezio Sciallis

Elvezio Sciallis è stato uno dei più attenti e profondi conoscitori di narrativa e cinema di genere horror. Ha collaborato per molti anni con La Tela Nera e con Thriller Café prima della sua tragica scomparsa nel maggio 2019.

Elvezio Sciallis ha scritto 245 articoli: